Chi mi conosce bene sa che dico sempre solo la metà di quello che vorrei dire e solo la metà della metà risulta comprensibile. Il che, lo ammetto, è una valutazione generosa delle mie capacità comunicative.

lunedì, dicembre 26

Hey tu…. fantasma del futuro dove sei???? Ebbene si, mi sento come il Sig. Scrooge, protagonista del romanzo “Canto di Natale” di Dickens.
Ieri sono stato alla casa di cura a far mangiare mio padre. L’unico modo per avere da parte sua una reazione è parlargli di quando io ero piccolo e lui un rappresentante sfruttato dal mondo del lavoro. Bisogna citare luoghi, date e nomi e allora, a volte, la reazione arriva anche se ci si deve accontentare di un alzata di sopraciglio o di un lamento. Ad ogni modo mi sembrava, come nel romanzo, di ricevere la visita dell’angelo del passato che mi portava a rivedere la mia infanzia.
La sera ho visto il film (orribile, ndr) “Reinas, il matrimonio che mancava”, film spagnolo sulle prime nozze gay celebrate il Spagna. Ed è stato come ricevere la visita del fantasma del presente: vedere queste gag sceneggiate sulla vita gay madrilena , mi ha dato la possibilità di riconoscermi su molti dei luoghi comuni e auto-ironie sui gay protagonisti. Insomma adesso questo è il mio mondo, nel bene e nel male.

Ebbene, nel romanzo Dickens riesce a modificare la crudezza del reale , trasforma la miseria in opulenza, la fame in sazietà, la tristezza in canto, imponendo l’ultima finzione ai suoi lettori, quella del lieto fine.
Però per arrivare al lieto fine (che stò agognando), deve prima arrivare la visita del fantasma del futuro…..Cazzo, è già in ritardo di 2 giorni!

giovedì, dicembre 22

Eccoci agli auguri di fine anno. Di solito cerco sempre la frase scherzosa o più azzeccata. Quest'anno, a causa dei "soliti" problemi famigliari, non sono nel mood per fare dell'ironia. La mia ironia è vitale come le idee politiche di Rocco Buttiglione. Proprio quest'anno che NON avrò un "classico Natale" (probabilmente lo farò in ospedale)..... ebbene... quest'anno che non lo avrò, probabilmente sento la mancanza anche del più palloso e zuccheroso "Natale in famiglia" e di tutti i suoi clichè: l'esplosione di kilocalorie, le cene formali, le tombolate, i canti, le poesiole dei nipoti, le esibizioni di gioia per i regali(sbagliati) che vi faranno!*
Quindi 1 unico augurio: vi auguro di passare una tranquilla e serena giornata con le persone a cui volete bene.
Buon Natale! Matteo

* A proposito di regali(sbagliati) il mio è arrivato stamane da una collega: una orribile candela aromatizzata alla frutta (la mia passione, nooooo? - ho già l'orticaria) racchiusa in un ancor più tremendo vasetto ricoperto di glitter. Dopo aver aperto il regalo, ed essermi ricoperto di glitter, sembro renato zero anni '70

mercoledì, dicembre 21


Amici e amiche, vi faccio questo invito prima che le bollicine dei fiumi di champagne che berrete in queste feste, penalizzino in modo imbarazzante le vostre capacità di logica e memoria.
SABATO 14 GENNAIO a Roma, in Piazza Farnese dalle ore 14.30 ci sarà la manifestazione TUTTI IN PACS! Un giorno importante, per mostrare al Paese e al Governo presente e futuro che le richieste di diritti civili sono un'esigenza sentita dal popolo italiano, che le sostiene a larga maggioranza. Perchè non ci andiamo? E non parlo solo ai lettori gay di questo blog ma anche a ad amici e amiche eterosessuali perchè i PACS rappresentano una opportunità per tutti e un obbligo per nessuno. Perchè aprono il ventaglio delle possibilità a disposizione delle donne e degli uomini per progettare le loro vite. Perchè rappresentano un passo avanti verso l’abolizione delle discriminazioni normative verso gay e lesbiche.
Ovviamente per i lettori gay di questo blog mi piacerebbe fosse un obbligo esserci. Credetemi è importante fare pressione, altrimenti nè la destra nè la sinistra troveranno il coraggio (e il tornaconto) per affrontare con motivazione le pressioni che nel nostro paese la Chiesa continua a imporre alle scelte politiche. E chi crede che non ci sia bisogno di "farsi vedere" vorrei ricordare che in Francia o in Spagna una coppia gay è una famiglia, in Italia è un errore statistico. L´Istat non ci vuole vedere: ha depennato le convivenze omosessuali dal censimento delle coppie di fatto. Ci hanno messo assieme ai conviventi anomali, come le badanti straniere.

martedì, dicembre 20



Sabato sera ho visto il film “Me And You, and everyone we know”.
Stavolta non vi racconto la trama ma vi invito ad andarlo a vedere: credo sia un film …semplicemente perfetto!
Come non poteva piacermi un film che parla di:
- vincere la solitudine cercando anime gemelle, accomunate dal bisogno dell’altro, dalla necessità di amori furtivi quanto intensi. (vedi le fantastiche chattate o i cartelli del "guardone")

- anche l’amore è qualcosa di difficile, di sottilmente complesso, qualcosa che rimette in discussione valori e posizioni personali, qualcosa che ti può annientare. (vedi la maglietta da leggere al contrario allo specchio per ricordarci che siamo qualcuno protagonista o il bisogno di “assoluto” che spinge il protagonista a bruciarsi la mano)

- la ricerca della verità dell’amore (vedi le istallazioni audio della protagonista, in cui da sola cerca di ri-costruire il “rapporto perfetto”), un racconto che analizza impietosamente la condizione dell’uomo di oggi, solo davanti alla disperazione e all’incertezza del proprio futuro.

- di come, anche in condizioni faticose, si riesce a tirare avanti cercando la nostra coperta di linus.

Insomma ci sono tutti gli “ingredienti” per renderlo un film per me.
E’ un film dolcissimo, caratterizzato da una sceneggiatura semplice, diretta e anche molto divertente, ma al tempo stesso è un film pervaso da un’amarezza esistenziale che non conosce limiti.
Credo che gli artisti che non si occupano d'infelicità non siano artisti (per quel che mi riguarda) di grande interesse. Se lui e lei si sposano e vivono felici e contenti, temo che film, (o il libro o il disco….) non ci sia.
E poi... fortunato chi ha avuto un amore infelice, perché se no su cosa costruirà le approssimazioni degli amori felici successivi? O no?
Io amo i film in cui l’amore (in tutte le sue forme) è la terra promessa a cui i protagonisti non hanno accesso, perché devono faticare molto per conquistarlo.

Non vi ho convinti? Vi assicuro che c’è almeno una scena mitica: i due protagonisti si incrociano per strada e la strada stessa con i suoi elementi e le sue distanze diventa la messa in scena della perfetta storia d’amore. Sono stupefacenti: profondissimi, veri ed estramamente buffi. Due calamite che hanno calcolato "l'esatta distanza che permette loro di non respingersi", la loro coppia non si muterà in una prigione.
CREDETEMI…. VA VISTO!

lunedì, dicembre 19


Mi sono tirato da solo un intero anno di sfiga in amore. Venerdì sera alla tradizionale cena aziendale, hanno estratto i nomi di 10 dipendenti che vincevano i premi messi in palio dai nostri Clienti.
Ebbene estraggono il primo nome e io ho cominciato ad urlare alla vincitrice : “Brava! Fortunata al gioco e ora avrai un anno di sfiga in amore. Ahh Ahh Ahhh!”.
Indovinate chi è stato il secondo estratto? Ovviamente … IO!
E cosa ho vinto? Una macchinetta per il caffè che si chiama “You & Me” …. Già il nome è una minaccia…. Io e lei (la macchinetta, intendo) insieme per un anno! Senza spazio per altre relazioni o scappatelle.
Considerando che poi l’ho già riciclata come regalo di Natale, la profezia sarà ancora più incazzata!

giovedì, dicembre 15

Mi devo rimangiare la parola. Anzi due! Qualche giorno fa avevo scritto che “gli uomini bugiardi sono affascinanti”. Il giorno dopo ho scritto di essere fiero di essere gay, prendendo le distanze dagli esempi di “eterosessualità” rappresentati da DiCanio e dai militari di Nassyiria.

Mi rimangio tutto. I bugiardi non mi piacciono più e un pessimo esempio di omosessuale non ha tardato ad arrivarmi tra le mani (in senso lato, si intende)

Avete presente Paolini? Quello dei preservativi che spunta sempre dove ci sono delle telecamere dei TG. Il capellone, sì, lui. Io pensavo portasse aventi una battaglia “politicamente scorretta” per un giusto fine: la consapevolezza dei rischi legati all’AIDS. Sbagliato!Ecco il suo sito: http://www.paolinihard.com/
A giudicare dalle foto (raccapriccianti e non consigliate ad un pubblico sensibile), per lui i preservativi sono solo degli abiti di scena da mettere davanti alle telecamere. Un po’ come le ciglia finte di una drag queen.
Parto per Venezia. Ci risentiamo lunedì!

mercoledì, dicembre 14


Nelle mie intenzioni questo blog doveva parlare quasi esclusivamente di musica. L’impegno è ormai da posticipare al prossimo anno. Però volevo segnalarvi i miei 10 dischi preferiti per questo 2005.

1. ANTONY AND THE JOHNSONS – I’m a bird now
2. SIGUR ROS – Takk
3. KATE BUSH – Aerial
4. TORI AMOS – The Beekeper
5. JENS LEKMAN – When I said that I want to be your dog
6. COCOROSIE – Noah’s Ark
7. VASHTI BUNJANS – Lookaftering
8. GOLDFRAPP – Supernature
9. SUFJAN STEVENS – Illinois
10. XIU XIU – Live and life

Alcune considerazioni:

- “Antony il fragile, l'ambiguo. Antony indifeso e ferito. Antony che ha una voce che non ti lascia più, un falsetto che si insinua lentamente e che ti lacera. Non è una questione di genere, s'intende: è solo che Antony sa cos'è l'amore.”
Per quanto mi riguarda era da anni che il disco più bello dell’anno non era di un artista gay. Considerando che quest’anno in America icona gay dell’anno è Sharon Stone penso ci sia un mondo underground che merita di essere “scoperto” e rivalutato dalla stessa comunità gay.

- Ben 3 dei migliori dischi dell’anno (Antony + Cocorosie + Lekman) sono pubblicati dalla stessa etichetta: SECRETLY CANADIAN. Finalmente un’etichetta che produce musica “altra. Anche se decisamente meno commerciali come genere i cd sono curatissimi anche nelle grafiche e hanno un ottimo ufficio stampa che promuove i dischi (infatti ANTONY ha vinto il prestigioso MERCURY PRIZE come miglior disco inglese dell’anno battendo anche i COLDPLAY). Nel loro sito ci sono spesso ottimi MP3 da scaricare: www.secretlycanadian.com

- Forse quest’anno per me la musica è stata una via di fuga dal mondo in cui vivo, una fuga dagli impegni, dai ruoli, dagli avvenimenti internazionali ….una fuga verso la natura. Natura vista a volte come unica via di fuga da una società spietata e inesorabile. Oltre alle atmosfere “naturali” di molti di questi CD, mi rendo conto solo ora che li ho tutti sotto il naso, che ben 5 copertine hanno foto di elementi naturali (paesaggi, animali, alberi, fiori), altri due dischi hanno elementi naturali nel titolo (“Supernature” e “I’m a bird now”). Insomma sarà un caso…ma quest’anno è stato l’anno della natura!

Prossimamente arriverà la classifica dei film.

martedì, dicembre 13


Capita a volte che le più grandi folgorazioni della vita ti capitano quando meno te lo aspetti, quando paradossalmente dovresti pensare ad altro. Ecco l’orgoglio dell’essere gay pensavo di che l’avrei vissuto durante qualche marcia per il gay-pride, coadiuvato da un contagio sociale e dalla condivisione di un’esperienza comune. Invece no. Mi capita di sentirlo in una sera d’inverno, pre-natalizia, a casa da solo. Mi capita dopo aver passato la serata a leggere i giornali e a guardare la tv. Ma perché sono fiero di essere gay? Sarà presunzione ma sono assolutamente sicuro che NON sono gay:
- PAOLO DI CANIO che saluta i tifosi laziali sugli spalti con il saluto fascista. Compie un reato, apologia del fascismo (e questo lo è), e se ne vanta.
- I MILITARI DI NASSIRYA che nei video mandati in onda in questi giorni urlano “Annichiliscilo,... Porco zio... annichiliscilo", parlando di un iracheno che hanno appena ferito e che fredderanno subito dopo.Insomma, questi ragazzi sono il prodotto di un'educazione fascista, intesa non solo come macismo ma anche come culto della forza, violenta avversione al “diverso”, esaltazione del branco, spocchiosa convinzione di supremazia.Il fatto che io non sono come loro è rappresentato dal senso di profonda vergogna e di imbarazzo che mi ha assalito alla visione di quelle immagini. Imbarazzo di essere maschio come loro, italiano come loro, soldato (perché sono pur sempre congedato come sergente) come loro, sportivo (e Dio solo sa quanto mi alleno) come loro. Ma poi, con sollievo, mi sono detto: io sono gay!
Ma haimè …. A quanto pare ci sono più “machi” di questo pessimo tipo che veri maschi. Perché tra i dirigenti della LAZIO nessuno ha chiesto la testa del calciatore? Perché nessuno dei soldati di Nassyria ha preso uno posizione nei confronti della guerra che gli hanno fatto combattere senza avvisarli e senza dargli i giusti equipaggiamenti (non previsti per missioni di pace, del resto)? Non si rendono conto che, a giudicare dai video, sembravano i soldati di Sturmtruppen in trincea, non si sa bene contro chi o che cosa (memorabili le comunicazioni radio per capire se stavano sparando al nemico o ad altri italiani), con mitragliette che si inceppano e carenza di munizioni! Nessuno che abbia avuto i coglioni, una volta arrivato la, di fare “j’accuse” al sistema. No, troppo difficile! Meglio annichilire un povere iracheno agonizzante.
A tirare fuori i coglioni e portare avanti una critica civilissima all’impostazione sbagliata di quella guerra è stata una donna: Cindy Sheehan, la madre coraggio americana ribattezzata Peace Mom.

E pensare che solo qualche serata prima avevo visto Aldo Busi alle trasmissione “Invasioni barbariche”. Lo ammetto, pur condividendo molto di quanto diceva ho detestato il suo modo di polemizzare, di essere “spudoratamente” contro. Prima di addormentarmi ho pensato a cosa avrebbe fatto Aldo Busi durante la battaglia dei ponti in Iraq. Si sarebbe spaventato, sarebbe scappato, avrebbe urlato. Poi, una volta passata, avrebbe impiantato un casino che avrebbe sfinito anche i terroristi, ne sono sicuro. Ecco mi sono addormentato dalla parte giusta, e non stò parlando del lato del letto!

Non me ne vogliano i tanti lettori etero che leggono questo blog, e sono tanti. Ma dovevo fare dell’ironia su due pessimi esempi o archetipiti. Poi voi potete rifarvi con Solange o Jonhatan del Grande Fratello.

lunedì, dicembre 12


Sabato sera ho visto il film “Zucker. Come diventare ebreo in 7 giorni” di Dani Levy. Protagonisti della storia due fratelli ebrei in Germania. Quando fu eretto li Muro la famiglia si spezzò. Samuel e la madre, scampata all’Olocausto, andarono a Francoforte mentre Jakob rimase a Berlino. Quest’ultimo, laico e comunista, prese le distanze definitive dal resto della famiglia e dalle sue credenze religiose e politiche. Diventato annunciatore sportivo nell’Est comunista, con il crollo del Muro perse tutto e ora si arrangia tra un locale prossimo alla chiusura, il biliardo e il gioco d’azzardo. La sua vita è sull’orlo del baratro, la moglie sta per lasciarlo, il figlio ha iniziato una procedura fallimentare contro di lui e la figlia lesbica lo odia.Quando muore la madre, per seguire le sue volontà di essere sepolta nella capitale tedesca i due fratelli si dovranno rincontrare dopo più di 40 anni di silenzio ostile. Anzi, di più, se non vorranno perdere l’eredità dovranno riappacificarsi, secondo il rito dello shivah, ovvero durante i sette giorni di lutto. Jakob intanto, mentre dovrebbe costruirsi un'identità ebraica osservante, ha la possibilità di rialzarsi dal crac economico partecipando ad un torneo di biliardo.

Voto: 3 stelline (su cinque).

Il film mi ha fatto pensare a queste cose:

- La famiglia (intesa sia come quella privata ma anche la famiglia sociale che può essere la propria religione, il proprio partito politico etc) dovrebbe essere il pilastro della società. I genitori pretendono di cambiare la vita dei figli, di scegliergli gli studi, la moglie, il marito, il lavoro. Tutto questo per "il loro bene". Ma cosa è meglio della libertà, anche di sbagliare?
I protagonisti del film si “ritrovano” solo dopo aver ammesso di essere diversi da come gli altri si aspettano. Finchè cercano di tenere nascoste le loro “vere identità”, non riescono a rapportarsi se non con astio e cattiveria. Solo dopo che la moglie farà capire al marito di non amarlo più riuscirà a entrare in confidenza con lui, solo dopo che la figlia farà sapere di essere lesbica riuscirà a parlare con il padre, solo dopo che il figlio avrà fatto capire di essere vergine riuscirà ad avere una donna, e solo dopo che i due fratelli decideranno di non voler seguire il comandamento della madre riusciranno a celebrarne la morte. Finchè si cerca di sembrare diversi da come si è (o si vuole essere) non si riesce a vivere serenamente, si alimentano solo false aspettative che poi saranno irrimediabilmente disattese: “se scambi un sasso per pane, non puoi lamentarti se quando lo mangi ti rompi un dente.” L’eredità che alla fine i fratelli perdono è la metafora dell’accettazione sociale, la ricompensa che dobbiamo avere il coraggio di non ricevere e di perdere.

- Il film è un classico gioco degli equivoci. Ancora una volta è evidente come si subisca il fascino dei bugiardi. Mentire! Mentiamo tutti, e lo facciamo talmente spesso che quasi la metà delle nostre chiacchiere quotidiane è, se non proprio falsa, quanto meno "non del tutto vera". La ragione? Secondo numerose ricerche scientifiche la bugia ha un elevato valore sociale, contribuisce a facilitare i rapporti, affina le capacità intellettive. E’ stato calcolato che in media ognuno di noi dice 200 bugie al giorno, praticamente una ogni 7 minuti.
Il problema è che spesso si riesce a capire che qualcuno mente ma si resta lo stesso affascinati dal bugiardo di turno. Insomma più sono mascalzoni…più ci piacciano. E sfido chiunque a non trovare irresistibile il protagonista del film.

mercoledì, dicembre 7


Sono elettrizzato. Stò per fare la prima stroncatura di questo blog. Ieri sera ho visto IL GUSTO DELL’ANGURIA di Tsai Ming Liang.

La Trama: Durante una grave siccità, le autorità di Taiwan promuovono una campagna di sensibilizzazione per il risparmio dell'acqua. Questa campagna comprende l'uso del succo d'anguria per dissetarsi. Proprio questa grave carenza porta Shiang-chyi e Hsiao-Kang ad incontrarsi, forse ad innamorarsi. Hsiao-Kang è un attore porno. I due personaggi non comunicano tra di loro, ed anzi l'unica frase che Shiang-chyi rivolge a Hsiao-Kang in tutto il film è "Vendi ancora orologi?". Lui non le rivolge mai la parola. Gli unici veri dialoghi avvengono sul set dei film pornografici in cui recita Hsiao-Kang, dialoghi meccanici, privi di passione, come gli atti sessuali che vengono consumati di fronte ad una troupe completamente disinteressata alla supposta sensualità di quanto avviene a pochi centimetri da loro.

Ho cercato di trovare un senso a questa serie di scene, esteticamente ben costruite ma a volte disturbanti e alienanti. Ipotizziamo che l’acqua che manca nel film sia la metafora dell’amore. L’anguria ne rappresenta il surrogato, magari un rapporto amoroso sbagliato o insoddisfacente al quale alla fine ci si abitua. Nei film porno girati dal protagonista c’è sempre la “rappresentazione” dell’acqua: scene di sesso sotto la doccia con l'acuq che scorre o bottiglie di plastica usate come fossero dildo. Come nella realtà, i film porno non mostrano l’amore, ma la “rappresentazione” dell’amore cioè il sesso. Ma… insisto sono solo mie fantasie per cercare di dare un senso ad immagini prive di dialoghi che ne aiutino la comprensione.

Memorabili i siparietti musicali in cui i vari protagonisti del film ballano e cantano in numeri musical di gusto evidentemente occidentale nelle coreografie e nelle sonorità, a metà strada tra kitsch e vintage nelle atmosfere allo stesso tempo colorate e retrò. Un po’ come già visto quest’anno in “20 centimetri” o l’italiano “Mater Natura”.

Mi spiace…1 stellina (su 5)

Chi mi è venuto a trovare ha sicuramente conosciuto NADIA, la barista. Sicuramente vi ho portati a bere il caffè da lei. E’ l’unico modo che ho per spiegare perché amo questa parte di Bologna. Perché “il Pratello” sia veramente la mia casa. NADIA è stata una delle prime persone (e difficilmente questa parola ha così un senso) che ho conosciuto quando mi sono trasferito. NADIA vivace e materna che ti riempe di baci e pare un personaggio uscito paro paro da un film di PASOLINI. NADIA per me incarna il simbolo di questo quartiere che da qualche parte ho letto che ha un anima filosofa-puttana-ubriacona-artista-studente-bohème-artigiana-piercing&tortellini.
Questo posto “vive” con i suoi simboli: un mojito fresco di menta all'aperto, la gente per strada, le tagliatelle fresche appena fatte al negozio all’angolo, osvaldo, il moretto, gli animali che scorazzano liberi.
La scorsa settimana NADIA è stata licenziata. L’ho trovato subito dopo che glielo avevano comunicato ed era visibilmente sconvolta. E come quando da piccolo vedi per la prima volta piangere tua madre. Ti rendi conto che anche i “grandi” possono essere fragili e ti senti irrimediabilmente meno sicuro e non sai se vuoi continuare a crescere. Cercano di spegnere un altro simbolo. Sono profondamente triste per lei, immagino che il mondo del lavoro non sia così pronto a reinserirla nonostante la legge Biagi e il gran parlare di numeri da parte del nostro Governo.

Ma le leggi, i numeri, i provvedimenti, i decreti, i finanziamenti non sono fatti e non prevedono i transessuali, il gruppo che paga di più la discriminazione sul posto di lavoro proprio perché più visibile. A questo proposito Marcella Di Folco, portavoce nazionale della comunità dei transessuali, ha ricordato le difficoltà affrontate dai transessuali a trovare e a mantenere un impiego, "problemi aggravati dal fatto che non abbiamo ancora ottenuto il diritto di cambiare nome già quando è stato avviato il processo di transizione: anche perché una persona potrebbe pure non volersi operare, e invece l'attuale legge ti obbliga a fare l'operazione chirurgica del cambio di sesso per riconoscerti anche la nuova identità anagrafica".

martedì, dicembre 6

Si fa sempre più difficile e piena di imprevisti la ricerca del "vero amore".
Leggete qua:
http://www.repubblica.it/2005/l/sezioni/esteri/tombagiorna/tombagiorna/tombagiorna.html

lunedì, dicembre 5

Sabato sera sono andato a vedere “BROKEN FLOWERS” (di Jim Jurmasch con Bill Murray, Sharon Stone, Jessica Lange) che ha vinto il GRAN PRIX AL 58MO FESTIVAL DI CANNES.
La trama:
Don Johnston, scapolo impenitente, riceve una misteriosa lettera, senza firma, da una sua probabile ex amante che lo informa di essere padre di un ragazzo di 19 anni. Don si confida con Winston, suo amico e vicino di casa, che gli consiglia di andare alla ricerca di colei che può aver scritto la lettera. Così, superando la sua ostilità per i viaggi ne intraprende uno attraverso gli Stati Uniti.
Un vecchio Don Giovanni, con i fiori rosa in mano e la testa piena di domande, ci porta in viaggio alla ricerca della madre di suo figlio tra le sue amanti di 20 anni prima.
Insomma, un film sulla ricerca di se stessi. Chi siamo, dove andiamo, quelle robe lì. Stupidate, ma che fanno fremere il cuore però.

Capita a volte che una veda dei film in momenti particolari della propria vita che ne alterano la percezione e, incurante delle oggettive immagini sullo schermo, uno vede quello che vuole vedere. Sono certo che anche la storia tra Alien e il tenente Ripley per qualcuno sarà stata un dramma melò sull’impossibilità dell’amore, alla Romeo e Giulietta.

Bene! Reduce dalla confusa serata precedente, appena uscito dal cinema ho subito detto a Paolo-MissTake la mia personale sensazione sul film. E cioè che tutte quelle donne sarebbero potute essere “quella giusta”, se solo ci si fosse impegnato in quelle storie. Ognuna di quelle donne potenzialmente poteva diventare il proprio destino e il fatto che ci sia anche nato un figlio, significava che veramente le potenzialità c’erano. La bellezza del film stà proprio, sempre secondo me, nel fatto che non sapremo mai perché quelle storie sono finite ma ci invita a riflettere sul perché le NOSTRE storie sono finite. Perché i nostri fiori si sono rotti?
Insomma secondo me era un film sulle occasioni perdute e sul fatto che alla fine il protagonista ha perso la sua famiglia (e cioè la sua ex fiamma e il suo figlio) alla ricerca di qualcosa che non ha mai trovato. Infatti ora ha appena chiuso l’ennesima love story ed è “sospeso”. Metaforicamente la sua "sospensione" è rappresentata dal fatto che non lo vediamo MAI dormire nel suo letto (chiaro segno di “nido” e “casa”) ma schiaccia continui pisolini sul divano. Un uomo depresso e solo, che non sà più cosa fare della propria vita
E’ sempre stato superficiale, non è mai andato oltre le apparenze. Adesso si avvicina alle sue ex donne in modo diverso e cioè cercando di cogliere in loro aspetti che non sono manifesti, i loro segreti e cioè se sono diventate madri e forse anche che genere di madre sono state. Insomma veramente a volte basta un po’ d’impegno e cambiare punto di vista (meno egocentrico e più altruista) per vedere le persone sotto una luce diversa.

Insomma, MissTake mi ha rinfacciato di essere vittima di sensazioni e dubbi legati alla mia vita e che mi ero visto un altro film…nella mia testa.
Invece stamattina ho letto questa bella dichiarazione del regista: “"è una storia sulle occasioni perdute, sull'amore che non abbiamo dato, su chi abbiamo fatto soffrire con i nostri abbandoni, soprattutto sulla solitudine di chi alla fine è sfuggito ai sentimenti e alle responsabilità. Ma anche sulle possibilità che la vita riserva ogni giorno". Prrrrrrrrrrrrrrrrr tiè!
Voto: 4 stelline (su 5)

PS: Io candido per l’oscar come miglior attrice non protagonista ALEXIS DZIENA nel ruolo di LOLITA. F A N T A S T I C A. E candido anche la costumista “per quel meraviglioso completino (che non indossava)”. Bisogna essere così nell’amore: nudi da retaggi ed esperienze precedenti e assolutamente infantili. SANTA SUBITO!!!!!

PS2: in questo film mi ha colpito molto la presenza vistosa, e a volte insistenze, di loghi. Tutto è visibilmente griffato. Che sia solo per far entrare soldi o siano veramente parte della mappa della nostra vita. Noi siamo quello che consumiamo????

giovedì, dicembre 1

Sabato 28 Gennaio, andrò a vedere lo spettacolo di PAOLO POLI "IL PONTE DI SAN LOUIS REY" al Teatro TONIOLO di Mestre. Perchè non ci pensate?

Lo spettacolo promette molto bene. "Un ponte crolla improvvisamente in Perù alla metà del secolo diciottesimo facendo perire cinque viaggiatori. Nasce nella coscienza di una religiosa una domanda. Il Signore punisce così i malvagi oppure in tal modo chiama a sé gli innocenti? Ci vengono presentati una vecchia marchesa egoista ed ubriacona e la sua giovanissima damigella di compagnia, un giovanotto ombroso e fiero in procinto di imbarcarsi, un vecchio artista di teatro strenuo sostenitore della commedia antica e il suo pupillo ancor fanciullo desideroso di istruirsi. Intorno alle biografie degli scomparsi si muove un caleidoscopio di personaggi emblematici che fanno rivivere un’intera società. "

Inoltre credo che Paoli Paoli sia una delle personalità più interessanti e autenticamente geniali che lo spettacolo italiano ci possa ancora regalare.

Per chi non lo conoscesse, vi riporto ancuni link di interviste in cui rivela una ironia e una proprietà di linguaggio che gli permette di dire tutto.
http://www.culturagay.it/cg/intervista.php?id=112
http://lapina.blog.excite.it/permalink/220212

Giuro ceh questo sarà l'ultimo post dedicato alla Chiesa Cattolica... almeno per questa settimana. Ieri, in occasione, della giornata mondiale lotta all'AIDS il papa Benedetto XVI ha riconfermato la posizione secondo la quale castita e fedeltà sono sufficienti afermare la malattia.
Vi riporto il commento che ho lasciato sul sito www.tom-online.it dove spesso scrivo.
Scusate ma il desiderio è legato al cervello e ai neuroni. Lo proviamo perchè siamo esseri pensanti, perchè abbiamo delle terminazioni nervose. Il desiderio e lo sfogo della sessualità sono a detta di psicologi funzioni fondamentali per l’individuo, al pari di mangiare, bere e dormire. Particamente è come dire che per curare la pancetta non è necessario la palestra ma il totale digiuno, per mesi e mesi! A me questo vecchietto imbiancato mi sembra un pò balordo! Sarà per questo che spesso lo confondo con il maestro Donaisimento! Speriamo che anche in questa storia arrivi il Gabibbo a denunciare l’assurdità di certe parole. Inoltre: Uno studio effettuato negli Usa su un campione di 15.000 ragazzi tra i 12 e i 18 anni ha rilevato come l’88% di coloro che si ripromettono di rimanere vergini fino al matrimonio finisce invece per avere rapporti sessuali. Ma non finisce qui. Secondo lo studio, finanziato dal National Institutes of Health, gli adolescenti che proclamano la loro castità sono, inoltre, anche coloro che con minore probabilità utilizzano i preservativi, perché non hanno prestato attenzione all’informazione sull’argomento (e forse perchè ancora "qualche religione" lo considera un peccato). A causa della loro ignoranza circa le malattie sessualmente trasmesse, questi adolescenti con minore probabilità cercano l’aiuto del medico nel caso in cui le abbiano contratte. Peter Barman, della Columbia University di New York, che ha coordinato lo studio, è dell’opinione che i movimenti ideologici pro-castità non sono riusciti a riconoscere la realtà della sessualità nell’età dell’adolescenza, e l’intenzione di progettare interventi seri nei programmi di sanità pubblica tendono a fallire. Gli adolescenti che si sono impegnati all’astinenza, con molte meno la probabilità, rispetto agli altri, usavano gli anticoncezionali la prima volta che avevano un rapporto sessuale. La conseguenza era un maggior rischio di incorrere in malattie sessualmente trasmesse, ed una probabilità di incorrere in gravidanze indesiderate uguale a chi non si poneva problemi. I movimenti ideologici che predicano l’astinenza sessuale, ricorda Barman, oltre ad ignorare le evidenze della ricerca scientifica e sociale, hanno anche fallito proprio nello scopo che si prefiggevano di raggiungere precisano per risolvere. Soltanto il 40% degli adolescenti maschi aspiranti vergini avevano utilizzato un profilattico durante l’anno precedente rispetto al 59% di coloro che non si erano impegnati all’astinenza. Fra le femmine, la percentuale era del 47% contro il 55%. Lo studio ha evidenziato che chi si impegnava a rimanere vergine, riusciva a ritardare l’età del primo rapporto sessuale e del matrimonio e a ridurre il numero dei partner, ma non è riuscito a ridurre il tasso di incidenza delle malattie sessualmente trasmesse.

Come diceva Arbore...... meditate gente, meditate!

Previti stà a Zero come Ratzinger stà a Berlusconi.

Decreto del Vaticano (appena approvato da papa Ratzinger): niente sacerdozio per i seminaristi che praticano rapporti omosessuali, che hanno “tendenze omosessuali profondamente radicate”, e che comunque sono fautori della cultura gay. A meno che non dimostrino si non essere più froci da almeno tre anni. La cosa sconcertante è la motivazione a tale decreto. Si vieta il sacerdozio ai gay per scoraggiare la pedofila tra i prelati. Ma vi rendete conto: ancora a confondere i gay con i pedofili. E’ allarmante il revisionismo culturale che OGNI giorno la Chiesa Cattolica mette in atto. Basta poco per confondere le cose o renderle più complicate. Anche la “teoria dell’evoluzione di Darwin” è stata definita una teoria incompleta e con grossi interrogativi ancora aperti. Basta poco per far passare un’immagine diversa. Non ci dormivo di notte, dovevo coglierne il vero significato. Ci sono arrivato ieri sera! Dopo che il nostro governo ha fatto le leggi at personam (ex Cirelli, la Salva-Previti)…bhè…anche la chiesa si adegua. L’enciclica Salva-RenatoZero…ecco cos’è! Non importa se da giovane eri 1 esuberante travestita che si dedicava ai triangoli, basta dimostrare che da tre anni non lo sei più e ti sei pentito (anche se resteranno “per sempre i migliori anni della tua vita”). Nell’enciclica in basso, alla fine, scritto in piccolopiccolopiccolo c’è anche una noticina legale che ti chiede anche di scrivere una canzone per il papa. Inoltre se con questa canzone hai un passaggio in TV in prima serata, ti abbonano un anno di gayezza. Si si…l’enciclica è per spalancare le porte al nuovo prete Renato Zero. Mi ci gioco un arto che tra meno di anno farà la sua prima messa cantata!


Cito dal risvolto di copertina del libro "SINGLE JUNGLE" di Sarah Mlynowski (RedDress Mondadori): "Di tutti i modi per ritrovarmi di nuovo single, questo è stato certo il peggiore. Un bel "Cara Jackie" per e-mail dal mio cosiddetto ragazzo, che se ne era andato in Tailandia per ritrovare se stesso e che, invece, si è trovato un'altra. Ma io, Jackie Norris, gliela farò vedere! D'ora innanzi chiamatemi pure appuntamento-facile. Uscirò con tutti gli uomini della Back Bay e dimostrerò a Jeremy che non ho bisogno di lui! Ragazze, la caccia è aperta! C'è solo un piccolo problema: perché tutti gli uomini che incontro hanno le mani sudaticce, sono lunatici, pieni di tic, poco galanti, troppo galanti o mostrano un interesse preoccupante per il mio arredamento? Ho bisogno di un uomo che frema dalla voglia di strapparmi i vestiti di dosso, di nutrirmi di pizza e di avere con me un dialogo intelligente e stimolante."

Perchè i miei amici non dicano che certe cose succedono solo nei libri e nei film, ho ideato la festa "USATO GARANTITO". Vi aspetto.....

Il MIO blog è nato. L'intento è quello di raccontare“vitavera”!!!! Non aspettatevi grandi cose! La mia vita è normale come la vostra: cerchi parcheggio, stai in coda di qua e di là, bruci la frizione al semaforo.. insomma, sono tutte quelle cose che quando arrivi a casa la sera pensi "Grazie signore" e "Domani è un altro giorno". Senza quelle belle orette passate in coda arriveresti a casa prestissimo che quasi ti viene voglia di stirare! Mi sono dilungato. Dicevo del blog: spero possa diventare un bel passatempo, con cui mi sfogo, ammazzo i momenti morti in ufficio e a casa. Annoio a morte quei poveri Cristi che leggono. In più ci posso scaricare la frustrazione, maledire i giorni, lamentarmi della sfiga, convertire i momenti di sfortuna raccontandoli in maniera divertita, così poi sembrano anche a me più digeribili. E sappiate che attendo i vostri commenti. Così mi rendo conto di quello che scrivo. A volte me ne rendo conto comunque. Ma a volte no. Perchè non sempre ho il cervello acceso. Ho passato gli anni '80 tra i vapori della lacca spray.. ormai il mio cervello non fa più orario continuato. È un po' freelance. Un po' co-co-co. Va e viene. E torna per essere pagato.