Chi mi conosce bene sa che dico sempre solo la metà di quello che vorrei dire e solo la metà della metà risulta comprensibile. Il che, lo ammetto, è una valutazione generosa delle mie capacità comunicative.

mercoledì, giugno 3

SETTIMO CIELO - DAL 29 MAGGIO al CINEMA

In questi giorni ho visto il film "Settimo Cielo" di Andreas Dresen.
Inge (Ursula Werner) è una donna che ha superato i sessant’anni, sposata da trenta con Werner (Horst Rehberg) e innamorata di suo marito. Ma quando incontra il settantaseienne Karl (Horst Westphal) è subito passione. Ritrova gli sguardi d’intesa, l’attrazione fisica, una vita sessuale ormai dimenticata. Improvvisamente si sente di nuovo giovane.
E' un film che da molta importanza al corpo, mostrandocelo senza reticenze e non nascondendo i segni dell'età. Ed è veramente straniante all'inizio del film fare i conti con un iconografia così poco mostrata: corpi imperfetti e vecchi che goffamente fanno sesso. Per gli anziani coniugi protagonisti il corpo dell’altro è rimasto lontano, e per di più nel contatto abitudinario degli anni ha perso l’aura di mistero. Memorabile la scena in cui lei aiuta il marito stanco e provato a fare dei semplici esercizi di fitness.
Inoltre la nostra società ci martella ti messaggi per cui l'amore deve dare tutto, deve essere sempre completo, totale. Non ci viene mai "mostrato" che il decorso di un rapporto (soprattutto dal punto di vista sessuale) dovrebbe essere fatalmente in discesa. Non viene mai insegnato che l'amore è anche, e soprattutto, rinuncia. Se si sta con un uomo con la barba, automaticamente rinunci a tutti gli uomini senza barba. Se stai con un uomo riflessivo e silenzioso, rinunci all'esperienza di stare con un uomo rumoroso e impulsivo. E' un bugiardo chi ti dice che dall'amore avrai tutto, perchè l'amore ti toglie quanto ti da. Ma la nostra società non è più quella delle rinunce. Ci spinge ad avere tutto, proprio come suggerisce la figlia alla protagonista: goditi la storia extraconiugale.
Ed un certo momento la protagonista non ha più voglia di combattere la guerra con se stessa, con la società, con le sue rinnovate pulsioni. Decide di arrendersi al destino. E quindi guardando con il marito il telegioranle che parla della guerra in Afganisthan, metaforicamente dice che non dovrebbero più esistere soldati, non ha senso combattere.
E lei decide di lasciare il marito e vivere questo nuovo innamoramento, in quello che potrebbe sembrare il lieto fine tanto atteso stile serial tv libertino, superficiale e moderno. Ma come dicevo prima l'amore da, tanto quanto toglie anche se non ci viene mai detto.
E infatti il vecchio marito si uccide. Qualche scena prima facendo visita con la moglie al fratello ricoverato in una casa di riposo, solo e abbandanato, aveva detto alla moglie: "se mi dovessi ridurre così, portami in bosco e uccidimi."
L'affetto e la riconoscenza della moglie per lui erano motivo di vita, senza non avrebbe senso. Quello che ad una prima supercifiale occhiata poteva sembrava un rapporto stanco, di routine, senza slanci alla fine si rivela talmente totalizzante da non poterne prevedere un'alternativa diversa.
Insomma un film molto interessante che ci spinge ad andare oltre le apparenze e ai clichè sociali che ci vengono imposti dai media.
Voto: 3stelline 1/2 (su cinque)

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Grazie Matt...come altre volte è già successo, anche stavolta con la tua critica al film, mi hai offerto la luce giusta per chiarirmi un'idea sull'amore che considero da sempre. Un abbraccio! C_stò!

10:50 AM

 
Anonymous Joyello said...

Cazzo, non si può dire che ci sei andato piano con lo spoiler! :-)
Potevi almeno avvisare alla prima riga! Non avrei letto.
ggggrrrrr!
:-D

11:02 AM

 
Anonymous Anonimo said...

è vero hai scritto tutta la trama, ma ho amato questa recensione! Grande Mètiu! Fede

2:17 PM

 

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