E’ feroce la vita, a volte, quando ci costringe all’inesorabile brutalità di non avere scelte. Marco non mi vuole più. Ieri ci siamo visti perché ci teneva a dirmi che tra me e lui è finita. Dicono che gli addi sono facili da vivere se a muoverci c'e' rabbia... io non ne provo... e non ci sono parole che abbia voglia di pronunciare oggi, ne' spiegazioni che non gli abbia gia' mille e mille volte dato.
Ma che non bastano. Più.
Devo fare i conti da solo. Devo prendere atto del dolore che ho provocato senza volerlo. Devo pagare l’obolo per tutte le mie paure inespresse, per ogni silenzio, per ogni omissione. E devo scontare anche per il mancato tempismo nell’aver cercato di correggere questi miei atteggiamenti, per l’urgenza con cui le parole dopo volevano farsi sentire, per le domande mai formulate che non si accontentavano di risposte banali. Troppo tardi.
Mi resta la straziante sensazione di sconfitta per una possibilità sprecata. Sento forte il senso di responsabilità per aver causato con i miei atteggiamenti la fine di un rapporto più che soddisfacente. Devo fare i conti con l’ennesima possibilità sprecata per paura di non “essere abbastanza”.
Mi perdo Marco perché non ho lasciato respirar l'anima, l’ho chiusa tra pareti silenziose con l'alibi dalla confusione.Mi perdo Marco perché ho fermato pensieri a fil di labbra, perché mi sono fatto bloccare da giudizi che temevo a torto.
Mi perdo Marco perché ho dubitato che mi volesse veramente.
Mi perdo Marco perché gli ho posto davanti un muro di incertezza eretto da parole non dette prima, e da sicurezze troppo definitive dopo.
Mi perdo Marco perché nel nostro circo invece di fare il nostro applauditissimo numero da acrobati, io mi ostinavo a sentirmi nano, sgorbio e adatto solo al numero degli orrori.
Devo lavorare su questa consapevolezza. Non basta essere consci di cosa si ha combinato. Devo lavorare su di me perché non succeda ancora. Perché Marco ha paura che ci faremmo del male seriamente.
Adesso dovrò affrontare l’embargo emotivo. Dovrò cercare di non cedere alla voglia di cercarlo. Devo aspettare che il vino maturi prima di tirar via il tappo. Il mio unico modo di amarlo adesso ( e Dio solo sa quanta voglia io abbia ancora di amarlo), sarà liberarlo dal peso dei miei problemi, delle mie ansie, delle mie paure, dei miei demoni. E affrontarli da solo, sperando di venirne a capo e che arrivi un tempo in cui avrà un senso cercarsi di nuovo.
L’amore non deve implorare e nemmeno pretendere. L’amore deve avere la forza di diventare certezza dentro di sé. Allora non è più trascinato ma trascina (H. Hesse)
Mi aspetta un periodo duro. Durissimo. Stamattina al bar davanti al mio caffè sono scoppiato a piangere come quelli che nella pubblicità di COSTA CROCIERE tornano alla loro vita, dopo la perfezione della crociere.
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