Chi mi conosce bene sa che dico sempre solo la metà di quello che vorrei dire e solo la metà della metà risulta comprensibile. Il che, lo ammetto, è una valutazione generosa delle mie capacità comunicative.

mercoledì, maggio 14

A volte a riguardare a posteriori la nostra vita sembra che tutto fosse già scritto.

Il primo libro che mi aveva regalato Marco era stato “Una voce nella notte” di Amistad Maupin dove il protagonista veniva abbandonato dal compagno. Il primo libro che io avevo regalato a Marco era “Scritto sul corpo” di Jeanette Winterson che si apre con la domanda” Perché la perdita è la misura dell’amore?”. La perdita è l’unità di misura che ci quantifica quanto profondo era (anzi è!) l’amore e il linguaggio d’amore è l’unica cosa che ci rimane e che ci permette di colmare il vuoto della mancanza del nostro soggetto d’amore.

Minchia, neanche una cartomante avrebbe potuto fare una previsione più precisa. La sensazione è che veramente a volte il destino sia già stato scritto. Sui libri.

Però le cose possono cambiare. Anche le parole. Ad esempio prendiamo la parola abbandono. In senso grammaticale abbandonare significa lasciare qualcosa, senza dimostrare alcun tipo di interessamento per ciò che si è lasciato. Ma in religione, l’abbandono è la disposizione all’anima a donarsi completamente a Dio.

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3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

sei un figo

10:39 AM

 
Blogger Gift Zwerg said...

Be' non solo i libri ma anche gli oggetti possono possedere un potere divinatorio.
Nella nostra prima vacanza assieme il mio ex si portò dietro la pentola a pressione...li avrei dovuto capire che quella era una storia a breve scadenza! ;O)

12:53 PM

 
Anonymous Anonimo said...

uhmmm il mio ultimo ex mi regalò un libro sulla ricetta della felicità.
beh forse lo è lui senza di me!!

1:26 PM

 

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