Nel bel mezzo del dibattito politico/istituzionale che rischia di far cadere il governo, stamattina il mio fidanzato mi manda un sms con scritto: “Sposiamoci”. Niente punto esclamativo. Certo era la risposta al mio messaggio del mattino in cui gli dicevo che mi mancava (infondo ieri mattina ci eravamo svegliati insieme). Non ero riuscito a finirlo come si deve quel mio sms perché ancora non so usare il mio nuovo telefonino. E allora alla fine lo avevo chiamato e gli avevo detto quello che non ero riuscito a scrivere, avevamo disquisito che ho un problema con il t9, che non riconosce alcune parole tra cui “sposiamoci”.
Dopo di che mi arriva il suo messaggio “sposiamoci”
Voleva forse rispondere al mio 1/2sms e dirmi che c’è solo una possibile soluzione al problema della nostalgia canaglia che ci prende al mattino?
Voleva farmi capire che lui ha risolto il problema del t9 con il suo telefonino?
Oppure era una domanda seria? Anzi non era manco una domanda, era un imposizione. Forse lui ha capito che una domanda avrebbe messo in moto le mie ansie, invece un imperativo era l’approccio giusto.
E allora mi sono messo a pensare al gran casino di questi giorni, alle parole inutili, alle dichiarazioni insensate, al nostro futuro in mano di questi mestieranti.
“le unioni di fatto scardinano il valore della famiglia, la minacciano”. Volevo rassicurarli che se non sposo Marco non è che vado dalla De Filippi a ricercare la mia fidanzatina dell’asilo e ripenso ad una vita a due con una donna! E mio fratello e sua moglie non credo divorzieranno dopo che io e il mio fidanzato ci sposeremo. Il riconoscimento delle unioni di fatto non minaccia la famiglia tradizionale, e non la “sbregano” in alcun modo. Ma si affiancano a tale modello.
“La famiglia è intesa come unione di 1 uomo e di una donna”. Prima di far passare la legge sul divorzio il matrimonio era “finchemortenonvisepari”. Prima della legge sulle adozioni una famiglia con problemi di infertilità doveva rimanere senza eredi. Ma le cose cambiano! Le idee di famiglia possono essere riviste senza creare danni e i due esempi lo dimostrano. E poi io farei attenzione a parlare della famiglia tradizionale come panacea che risolva tutti i problemi della società. A ben pensarci i due omicidi di Erba erano un uomo e una donna sposati, ma che avevano uno strano modo di intendere la famiglia. Io preferisco il mio!
Insomma credo uno Stato laico debba garantire e tutelare le scelte di vita di ogni persona. E, dunque, uno Stato laico deve offrire leggi e strumenti di tutela per chi ha scelto liberamente e consapevolmente una convivenza di fatto.Questo non significa affatto contraddire l’art. 29 della Costituzione là dove riconosce la famiglia come “l’unione fondata sul matrimonio”. Nel pieno rispetto di questo dettato costituzionale, è del tutto possibile adottare norme che diano riconoscimento e tutela giuridica alle coppie di fatto.
Credo che la pin che ho usato come foto riassuma bene la semplicità con cui il problema si può risolvere: “Sei contro il matrimonio gay? Allora non sposare un gay”. Un po' come il divorzio per un cattolico integralista: perché devi opporti al fatto che io divorzio? Non costringo mica te a divorziare? Fatti i cazzi tuoi e basta!
E invece no! Chi è contro il riconoscimento delle coppie di fatto, sostanzialmente si batte perché io non possa avere i loro stessi diritti. Io se voglio i loro diritti devo essere come loro. Sono irritanti come la selezione all’ingresso di un locale. Non basta pagare l’ingresso al locale (in questo caso con le tasse) per entrare a ballare, devi anche rispettare il loro dress code!