Chi mi conosce bene sa che dico sempre solo la metà di quello che vorrei dire e solo la metà della metà risulta comprensibile. Il che, lo ammetto, è una valutazione generosa delle mie capacità comunicative.

domenica, ottobre 5

Dopo avervi parlato del disco di Bon Iver che parla dell'amore finito, per la par condicio oggi vi parlo di un pezzo su un amore che invece inizia.
La canzone è molto carina, soprattutto se provate uno strano sentimento di nostalgia quando ascoltate casualmente alla radio un vecchio pezzo new wave anni '80 tipo gli Smith.
Il pezzo si intitola "Le cose succedono" e a proporcelo è uno strano collettivo: Nome. Il gruppo ha scelto di nascondersi dietro questo provocatorio "nome" e ci tiene a tenere nascoste generalità dei membri, provenienza etc e come unica coordinata si definiscono "melodici popolari". La scelòta è presa, non per imitare la strategia di marketing di Mina, ma piuttosto per cercare di dare importanza all'unico aspetto che dovrebbe differenziarli: la musica.
Questo primo pezzo che ci propongono (che potete ascoltare sul loro sito www.myspace.com/nomespace) vede come autore dello splendido testo lo scrittore Matteo B. Bianchi. Per chi non lo conoscesse Matteo è autore di alcuni best seller, è autore di programmi di MTV come "Very Victoria" e "Stasera niente MTV". aggiorna un blog che per me è un bibbia, scrive rubriche su periodici e pubblica mensilmente un fanzine "Tina", di cui vi ho parlato qui!
L'ho contatto per fargli qualche domanda sul testo di "Le cose succedono".


Le cose succedono
Chissà perchè le cose succedono
quando uno si impegna a respingerle
in vacanza su sfondo Adriatico
io cercavo di tornare celibe
ho accettato l’invito, da impavido
però poi non ti ho dato il mio numero
ero quasi convinto a non cedere
però hai insistito a chiederlo tu dopo
ho cercato di evitarlo
ma non è servito a niente
no non mi hai lasciato scampo
e avevi già ragione tu lo so
non è stato un granchè devi ammetterlo
come inizio la storia fra me e te
io non facevo altro che piangere
e motivi ne avevo, a prescindere
mi ricordo un regalo simbolico
in quel primo Natale difficile
era un quaderno vuoto da scrivere
un futuro in forma di pagine bianche
ho cercato di evitarlo
ma non è servito a niente
no non mi hai lasciato scampo
e avevi già ragione
convivenza “more uxorio”
fa impressione solo a dirlo
mi hai concesso il latinismo
di provare a vivere con me sempre
con i miei difetti
con la musica altissima
con tutti i miei libri
con la mia instabilità
con i dischi sparsi
con la mezza celebrità
con i miei fantasmi
e hai diviso tutto a metà
1) "Chissà perchè le cose succedono quando uno si impegna a respingerle.." Sei anche tu dell'avviso come John Lennon che la vita è quello che ti capita mentre sei impegnato a fare altro?
Assolutamente sì. Non a caso la frase che compare sul retro del mio ultimo romanzo (“Esperimenti di felicità provvisoria”) è questa: “E' che le cose succedono. Tu sei lì che ipotizzi la vita e la vita, intanto, ti accade”.
2) "io cercavo di tornare celibe": Capisco che in una canzone si suggerisce ma non si possa scendere nei particolari. Ma quali sono i tuoi consigli per emanciparsi da una storia finita (per volere dell'altro)?
Il solo consiglio che so dare sulle questioni sentimentali è di non chiedere a me consigli.
3) "ho accettato l'invito, da impavido però poi non ti ho dato il mio numero": ma tuo avviso le nuove tecnologie aiutano le nuove conoscenze? O le rendono più difficili a causa dell'esponenziale concorrenza che inevitabilmente creano?
Stai scherzando? Le aiutano enormemente! Gli aggregatori sociali come Facebook o MySpace sono un enorme vantaggio per la comunicazione, accorciano le distanze con chiunque, ti evitano l'imbarazzo di essere invadente (un saluto via Internet è decisamente meno invasivo che fermare qualcuno in pubblico, tanto per fare un esempio). Se penso che quando ero adolescente io Internet non esisteva mi viene un groppo in gola di disperazione generazionale.
4) "con i miei difetti, con la musica altissima, con tutti i miei libri, con la mia instabilità, con i dischi sparsi, con la mezza celebrità, con i miei fantasmi, e hai diviso tutto a metà": mi piace molto questa immagine. Vuoi quasi suggerire che l'amore vero è quello che ti fa sentire completo con tutti i tuoi limiti, le tue manie, le tue abitudini? Insomma è proprio vero che l'amore vero è quello che ci accetta per come siamo e non per come vorrebbe che fossimo?
Beh, sì. Suona molto come un libro di Liala o un racconto di Confidenze messo in questi termini, ma è così. Quello che fa realmente la differenza in una relazione stabile e concreta è il conoscere l'altro come persona reale e fallibile. Non sempre avviene. Ci sono persone che si sforzano di mantenere una certa immagine di sé per compiacere il partner: è una faticaccia e inevitabilmente porta al disastro.
5) "convivenza .more uxorio": non vorrai farci credere che non avete avuto pressioni dalla casa discografica per cambiare questa parolona difficile? ;-)
Guarda, io la casa discografica non l'ho neanche mai vista. Ti dirò di più: conosco di persona solo uno dei membri dei Nome, gli altri non li ho neppure mai sentiti al telefono. E' avvenuto (e avviene) tutto via mail, per quanto mi riguarda. Loro mi hanno mandato la base e io ci ho scritto le parole sopra. Per il nuovo singolo stiamo facendo il contrario: io ho mandato un testo e loro lo stanno musicando. Vedremo se funziona anche così.

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4 Comments:

Blogger Daniel said...

Very interesting.
Non conoscevo questo progetto e devo dire che mi ritrovo in questo testo in modo incredibile.
un saluto
D.

12:18 PM

 
Anonymous Anonimo said...

anche il testo è super smithsiano...

9:57 PM

 
Blogger lorenzo said...

...trovo il progetto interessante...ma se l'idea base era concentrarsi sulla parte musicale, perchè usare una voce così...noiosa?...mah...gli artiSSti...:)

10:20 AM

 
Anonymous Anonimo said...

riconosco quella voce....e secondo me è il mitico Davide...già già furbetto...ti ho scoperto...buona Tanzania! besi

5:18 PM

 

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