Chi mi conosce bene sa che dico sempre solo la metà di quello che vorrei dire e solo la metà della metà risulta comprensibile. Il che, lo ammetto, è una valutazione generosa delle mie capacità comunicative.

mercoledì, luglio 16


Ieri sera ho buttato lo spazzolino da denti di Marco che ancora era nel bicchiere vicino al mio in bagno.
Lui l’ha usato l’ultima volta il 16 Dicembre, dopo la cena con il suo amico Rodolfo a casa mia.
Il mio spazzolino a casa sua era già “sparito” quando andai da lui nella speranza di convincerlo a tornare con me il 19 Aprile.
Ma a vederlo la era diventato un trofeo dell’amore sconfitto. Più passava il tempo e più mi ricordava il periodo che non era stato usato piuttosto il bel periodo che aveva pulito quei bei dentini (soprattutto quello scheggiato, il mio preferito da sempre).
Quello spazzolino mi ricordava solo che non ero stato capace di tenermi (prima) e riconquistare (dopo) Marco.
Ma ieri sera mi sono detto che la vita puoi giudicarla solo a partire dalla quantità d’amore che avrai saputo dare. Non dai risultati, non dalle cose che avrai costruito, non dai rapporti duraturi, non dalle cose che avevi sognato di realizzare, solo dall’amore, da quell’etereo e fragile sentimento che cerchiamo disperatamente durante tutta la nostra vita.
E io credo di aver amato Marco come sono stato capace, so che non avrei potuto fare di più. Magari se la nostra storia fosse finita per un mio tradimento, adesso non potrei attaccarmi neanche a questo appiglio. Ma invece posso dirmi, e farmi forza su questo, che l’ho veramente amato nell’unico modo che mi era possibile perché io sono così. Questo è il mio amore.
E adesso il mio spazzolino solo soletto mi ricorda che sono tornato ad essere una “solitudine imperfetta” che desiderare una presenza al fianco senza mai permetterle davvero di concretizzarsi in una realtà stabile e duratura, questo insoddisfatto vivere, questo riflettere sulle cose per poi fregarsi con le proprie mani e non fare mai la scelta più matura e consapevole.

E quando si capisce tutto questo è troppo tardi.

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6 Comments:

Anonymous Anonimo said...

YUPPI!!!!
... e via lo spazzolino!!!


alberto

1:10 PM

 
Anonymous Anonimo said...

Ah tesoro !!! Mai buttare gli spazzolini, possono sempre servire quando devi pulire le fughe tra le mattonelle del bagno!!!


Io ho sempre considerato questa cosa dello spazzolino a casa mia come un marcare il territorio, e in in un modo abbastanza schifoso. Lo spazzolino è un oggetto su cui possono restare i rimasugli di cibo masticato, su cui proliferano i batteri, umidiccio e sbavato.
Non c'è nulla di romantico in uno spazzolino usato e abbandonato in un bicchiere. E' molto peggio di una pisciata di un gatto in un angolo.
Se Marco ti avesse pisciato su un muro saresti lì a parlare di solitudine imperfetta dopo aver pulito....

Thermosup

4:06 PM

 
Anonymous Anonimo said...

però che invidia, hai un marco come la pausini... i miei ex non son nemmeno cantabili...

7:05 PM

 
Blogger Daniel said...

Unfortunately, le vita la si giudica sempre e solo a posteriori. Almeno per chi si pone il problema di rifletterci su. Che mi chiedo sempre se sia un bene o un male.
un saluto.
Daniel

12:22 PM

 
Anonymous Anonimo said...

Bravo!!!!hai fatto solo bene.Io gli spazzolini sono la prima cosa che butto, anche quando mi arrabbio, insieme alle foto sul telefonino. Non li voglio lì a dirmi cosa ho perso o cosa ha invaso il mio spazio. Vivo di allegre rimozioni nel terrore che mi si rinfaccino!:)

12:02 AM

 
Anonymous Anonimo said...

scusate ma cosa è sto spazzolino? a cosa serve?

alterego vincenzo

(tornato abbronzato dalla madre patria)

4:33 PM

 

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