Chi mi conosce bene sa che dico sempre solo la metà di quello che vorrei dire e solo la metà della metà risulta comprensibile. Il che, lo ammetto, è una valutazione generosa delle mie capacità comunicative.

martedì, giugno 10

ONCE: Falling Slowly

Ecco il film perfetto: ONCE
Da qualunque parte lo si guardi non si può convenire che si tratti di un vero capolavoro. Ipotizziamo come ne parlerebbero alcune riviste rivolte a target diversi:
Critica da “il Sole 24 ore”: un film con budget 120.000 dollari ne incassa 9 milioni.
Critica da “Rolling Stone”: la colonna sonora migliore degli ultimi anni, che viene esaltata in un film dove le canzoni vengono sentite per intero, non sono sporcate da dialoghi e sono parte strutturale delle storia raccontata.
Critica da “Donna Moderna”: la storia d’amore perfetta. Dopo “Lost in Traslation” un altro esempio di sottrazione come manifestazione d’amore puro che non si “sporca” con parole, sesso, azioni ma si alimenta e vive solo del trasporto emotivo.
Critica da “Variety”: Una produzione indipendente che si porta a casa l’oscar per la miglior canzone originale “Falling Slowly”, potrebbe diventare la sceneggiatura di un altro film! E invece è storia!
Critica da “Men’s Welth”: Essere uomini oggi è accettare di essere vulnerabili. E farlo diventare un punto di forza.

Critica di cornflakes_boy: Irlanda. Un ragazzo è tornato a Dublino per stare vicino al padre dopo la morte della madre e lo aiuta nel laboratorio dove riparano gli aspirapolvere. Nel tempo libero va in centro e come artista di strada suona e canta le sue canzoni indie folk ispirate da un amore disilluso e finito male. Queste canzoni attirano l’attenzione di una ragazza della repubblica Ceca, pianista per diletto e con alle spalle un matrimonio altrettanto irrisolto e con una figlia a carico. Un ragazzo, una ragazza (come vengono identificati nei titoli di coda) e la musica che decidono di suonare insieme. Si piacciono indubbiamente. Sembrano capirsi a meraviglia senza bisogno di stare tanto a parlare. Sembra che le coincidenze non facciano altro che spingerli uno nella direzione dell’altro. C’è di certo che questo amore è sublimato dalla musica, non viene “consumato” in nessun altro modo che dentro se stessi. E poi c’è la musica che suonano insieme. La musica che ti fa vivere e dire tutte le cose che non hai la forza o la possibilità di vivere o dire. La musica che diventa esperienza catartica che ci fa vedere le cose in modo diverso, che ci da la forza di reagire, che ci porta fuori dal nostro introspettivo stato di apatia. E via verso un finale meno scontato del solito. Perché la sirena della novità non sempre è più ammaliante di un rapporto consolidato, anche con tante tantissime magagne da risolvere. E poi per i due artisti probabilmente lo struggimento, la mancanza, la tensione emotiva è necessaria per comporre musica. E alla fine scelgono di amare la loro musica.
Recitato in maniera eccezionale da questi due cantanti straordinari: Glen Hansard (ex frontman dei Frames) e Markéta Irglova. E’ quasi un film da dogma di Lars Von Trier: riprese in presa diretta con telecamera a spalla, luce naturale anche nelle buie scene notturne, montaggio con tagli netti e decisi.
Consigliatissimo.

Voto: 6 stelline (su cinque)
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2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

matteo, è l'11 giugno e non ti sei ancora pronunciato su uno dei tuoi temi preferiti: IL TORMENTONE DELL'ESTATE
attendo con ansia!!

12:25 PM

 
Blogger Daniel said...

Concordo. "Once" è un film spettacolare. Se hai la musica nel cuore ti colpisce senza mezze misure. La musica può davvero creare l'amore, da sola, senza nemmeno ci sia bisogno di sfiorarsi.
nice day
D.

1:36 PM

 

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