Chi mi conosce bene sa che dico sempre solo la metà di quello che vorrei dire e solo la metà della metà risulta comprensibile. Il che, lo ammetto, è una valutazione generosa delle mie capacità comunicative.

mercoledì, luglio 9

Oggi mi sono ritrovato una mail che la siter_alec mi aveva scritto il 5 maggio scorso. I veri amici sono quelli che ti dicono la verità: nuda e cruda. Anche quella che tu non vuoi sentirti dire. Anche quella che al momento non capirai, ma due mesi dopo ti appare terribilmente e crudelmente attuale.

"Mi sono molto stupito del tuo modo di agire, dalla nostra prima conversazione su Marco, in quel del Pratello ormai mesi fa. Mi dicevi di rivolerlo nella tua vita, e io stesso ricordo di averti detto che sarebbe stato necessario essere convincente. NON ti conoscevo sotto questo punto di vista e mi ha impressionato la passione e la dedizione che ci hai messo. Io per primo ho saputo riscontrare nel tuo comportamento qualche venatura di sconvenienza, quando non volevi sentire ragioni e irrompevi nella sua vita con una certa insistenza. Ho creduto che sarebbe potuto essere un atteggiamento controproducente. Ma non ho mai pensato sbagliassi (ATTENZIONE). Tu sei fatto così? E se non lo sei mai stato, lo sei diventato in questa circostanza? Poco importa. Eri te stesso e questa cosa è la sola che significhi qualcosa.
Ho più volte pensato che l’insistenza che dimostri nel tentativo di riproporre qualcosa a Marco, oltre che riguardare un sincero sentimento che ti estende verso lui, riguardi anche una forma di bisogno che continui a considerare indispensabile. Qua nasce la mia preoccupazione, nel ritenere la traiettoria di nuovo sbagliata: vivi ancora Marco come un percorso da compiere da te stesso verso te stesso. Se lui torna nella tua vita, significherà qualcosa di importante per te stesso, forse la vivi anche come una forma di affrancamento del tuo io. Oltre che la sconfitta di tutti i tuoi sensi di colpa. Quest’impresa ha da vedere anche in un tuo conto intimo, oltre che di amore verso un’altra persona. Questo è il rischio: la delega che lasci nelle mani di Marco è di una responsabilità inaudita.
Hai fatto tutto quello che era in tuo potere, e hai spianato la strada del suo ritorno talmente tanto che non capisco cosa ci voglia a dire sì. Lui dice che amare significa superare le paure. Bene: ecco il momento giusto. Nessuno può giurare e promettere un per sempre, neppure tu che appari così indomito. La sofferenza di un rapporto è una fisiologia intrinseca alla relazione stessa: a 15 anni come a 47. Non cadiamo in facili alibi. Lui dice che non se la sente. Lo ha detto più volte. Deve pensarci però. Mi domando su cosa debba soffermarsi. Matteo è un conto facile quello che chiedi di fare a Marco: io ti voglio e te l’ho detto e dimostrato, ti amo e non ho paura di far emergere il mio cuore e le mie colpe: ti chiedo di riprovarci. A questo punto Marco si domanda: lo amo ancora? O è sì o e no. Mi dispiace ma le sovrastrutture a questa domanda non attecchiscono mai. Lo si sa, senza doverci pensare dei mesi. Poi si ricomincia, con calma, si ricostruisce, ci si mette di buona lena e si ristabilisce la fiducia: un nuovo punto zero, che si desidera per una semplice ragione: perdere Matteo è più difficile che trovare un senso alla mia nuova fiducia spesa per lui.
Il vostro modo di sentirvi mi appare così squilibrato da non farmi essere neppure ottimista per un nuovo punto zero. Lui dovrebbe divampare di sentimento e dedizione per ristabilire un vecchio ordine delle cose. Altrimenti tu sarai la bestia da soma, quella che tutto si accolla, e si continua a flagellare per il “peccato originale”. Nulla mi toglie dalla testa che Marco non fosse più quello del primo incontro (davanti a elegance), nel dicembre 2007.
La vita è una tua corsa e devi saper perdere anche il fiato in quel che credi. Io nei limti di tempo non ci ho mai creduto: il fondo che si tocca lo si decide giorno per giorno. Finchè avrai i polmoni per affrontare la tua apnea è giusto che tu lo faccia, fino al fondo, fino a quando non sarai tu a dire basta!
La vita caro amico è codarda e infame spesso e volentieri, ma non cadere nella bizzarra trappola che Marco rappresenti la tua felicità futura, e che senza di lui niente abbia senso. Non dimenticare che prima di tutto devi essere tu a gestire la tua vita, la tua persona, le tue aspettative, e la tua speranza. Marco può essere quello che ADESSO ti rende felice. Ma sei sempre tu a decidere come e quando e fino a che punto. Nessuno perciò si merita di farci sentire merde o dei, a seconda del momento. Non avere la presunzione di sapere cosa ci sarà domani. Vivi il tuo presente e rimani lì. Impara dal giorno che corre, e fatti domande sul domani, ma senti sempre la curiosità di smentire le tue risposte di oggi.
Smettila di credere di aver sbagliato tutto il 5 gennaio 2008. Sentivi un bisogno e lo hai assecondato. Ti auguro una vita di momenti rispettosi verso te stesso come quel giorno. Spero tu lo possa capire, se non ora, magari in un secondo momento. Marco ha reagito, questo è vero. Ma le cose non devono riuscire per forza. Le cose riescono se a loro è stato destinato un futuro. E Stop.
E questo è quello che penso, io che sono io e che conosco poco Marco, e in fondo anche te! Ma è il modo più onesto che ho per dirti come la vedo! Ed ecco qua!
Ci sentiamo dopo.
Bacini!"

Dovrò lavorare molto su quelle parti in neretto. capire se tutto questo casino l'ho messo su per ottenere "il perdono definitivo" che (una volta per tutte) mettesse a tacere i miei sensi di colpa, il mio sentirmi inadeguato, la mia nulla autostima. Come se il perdono di Marco potesse essere un nuovo battesimo, un rinascere a qualcosa di nuovo: accettato, voluto, amato.

Non mi resta che rispondere con due mesi di ritardo: grazie sister! Sono veramente onorato di essere parte della tua vita.

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11 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Come mai pubblichi le tue cose private?Ti fa piacere che qualcuno spulci nelle tue mutande?Tutto questo melodramma ti eccita?
Dovresti tenere per te ciò che è solo tuo.Dico,io entro nel forum di Tori Amos,vedo un link,clicco,e ci trovo spiattellata la vita di un estraneo.
Questi diari che tenete online,sono terapeutici?O non te ne frega un cazzo di chi risponde,ti basta essere letto?

Tuo,Gesù.

7:01 PM

 
Anonymous Anonimo said...

... bhe bhe.... un po' daccordo....

alberto

8:49 AM

 
Blogger CornflakesBoy said...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

9:06 AM

 
Blogger CornflakesBoy said...

"Dovresti tenere per te ciò che è solo tuo."
Scusa, ma non ti senti un pò troppo onnipotente per dire cosa dovrei (o meno) fare?
Non sto manco a spiegarti perchè tengo un blog, non sono cose che ti riguardano.

Sai quante volte seguendo un link sono arrivato su blog che parlavano di argomenti che non mi interessavano (o non capivo) tipo fisica nucleare, biogenetica, auto&moto etc? Ma solo per il fatto che IO non fossi interessato non mi sono mai sognato di dire che non avrebbero dovuto scriverli! Ho capito da solo che non era il blog di mio interesse, ma probabilmente aveva un senso per altre persone. Nè migliori nè peggiori di me. Semplicemente diverse. Per stile, interessi e modalità di espressione.

Comunque sei sempre il benvenuto quando vorrai lasciare un tuo (qualsiasi) commento. Davvero.

9:21 AM

 
Anonymous Anonimo said...

...io invece passo di qui proprio per questo, per sentire raccontare un fatto di vita, apertamente dal protagonista e dagli amici che lo conoscono..e per me che non conosco quasi nessuno diventa un frammento di letteratura con la quale mi piace confrontarmi. Complimenti ad Alec per la mail, e a Matteo per tenere alto il confronto di opinioni. Un augurio a tutti... C_stò!

9:35 AM

 
Anonymous Anonimo said...

matteo questo blog è ormai diventato un posto dove confrontare le proprie esperienze!! infatti quando si parla di sentimenti lo share dei comments schizza a percentuali che nemmeno la carrà....
avanti cosi'

9:58 AM

 
Anonymous Anonimo said...

Mi piace veramente molto cio' che ha scritto Alec. Fa riflettere . Io come vedi commento poco da un po' di tempo e cio' perche' penso di avere vissuto nella tua stessa maniera la separazione dal mio compagno. Tuttavia a distanza di anni, dopo altre esperienze anche positivissime, come la relazione che ho ora, posso dirti che impegnarsi nella riflessione che ti suggeriscono le parole in "neretto" e' salutare ed e' consigliabile, ma personalmente mi ha aiutato molto vivere le miriadi di emozioni che i comportamenti spesi con l"altro Da te" , condividere azioni e reazioni, mettersi in gioco nella pratica, sperimentare il proprio comportamento non solo emotivo ma fisico, percepire distanze o vicinanze oggettive , immedesimarsi quasi scimiottando i modi di fare che sarebbero consoni, aggiunge al " qui e ora ",dello stato emotivo e psicologico , il senso della realta delle azioni. Sono le azioni unite ai pensieri che agiscono in noi...mai solamente le une o le altre. Io ammiro il coraggio dei tuo comportamenti che hai speso con Marco, sia quando esisteva la storia fra voi sia quando veniva negata la storia da voi. Certo a mio modo di vedere si e' se stessi , si e' piu' nudi ed esposti, piu' crudi e crudeli , forse, quando si decide di andarsene o di tornare , indipendentemente dagli inviti dell"altro"....ma dire che hai sbagliato o consigliarti una strategia per non sbagliare, non me la sento..Sento di dirti di fare , fare e fare...perche' pensare e sentire sei gia' in grado.Spero di essermi spiegato...o forse lo sto dicendo anche a me stesso. Wozzeck

10:16 AM

 
Anonymous Anonimo said...

mi spiace matteo ma riflettendo tra me e me sto pensando che invece io non posso più entrare qui nel tuo blog e leggere te e i commenti lasciati da altri... vedi.. come tu sai io lavoro in campo psichiatrico e almeno quando vengo qui dovrei distrarmi dall'argomento psichiatria altrimenti rischio seriamente di entrare in sindrome da burnout!! mi dispiace veramente ma meglio qualcosa di più leggero e sensato come la fisica quantistica dove almeno li l'enigma del pesce solubile è stato ampiamente teorizzato e risolto... li almeno mi distraggo!!

(ma va la scherzavo!!! qui almeno mi tengo aggiornato sulle nuove evoluzioni dei problemi di salute mentale.. soprattutto con alcuni commenti! eheheheh)

alterego vincenzo

12:13 PM

 
Anonymous Anonimo said...

vince, stai parlando dei tuoi commenti??

2:55 PM

 
Anonymous Anonimo said...

certo! ANCHE dei miei... :)

alterego vincenzo

11:31 PM

 
Anonymous Anonimo said...

Matt provo a rispondere io a Gesù:

"Come mai pubblichi le tue cose private?"

Beh tesoro, su di te hanno scritto solo biografie postume, almeno lui si prende il diritto di raccontarla dal suo punto di vista!!!!

"Ti fa piacere che qualcuno spulci nelle tue mutande?"

Le pulci nel 2008 sono state debellate, nelle mutande ora si trovano cose molto più interessanti.

"Tutto questo melodramma ti eccita?"

Senti chi parla di melodramma!!!! e la storia della crocifissione come la commentiamo?

"Dovresti tenere per te ciò che è solo tuo.Dico,io entro nel forum di Tori Amos,vedo un link,clicco,e ci trovo spiattellata la vita di un estraneo.
Questi diari che tenete online,sono terapeutici?"

Dici che è meglio rivolgersi e chiedere consiglio ad un prete in confessionale?

"O non te ne frega un cazzo di chi risponde,ti basta essere letto?"

Per quanto riguarda le sacre scritture potrei rivolgerti la stessa domanda.....

Tuo, Thermosup

10:48 AM

 

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