Chi mi conosce bene sa che dico sempre solo la metà di quello che vorrei dire e solo la metà della metà risulta comprensibile. Il che, lo ammetto, è una valutazione generosa delle mie capacità comunicative.

martedì, ottobre 16

Se vedete questa locandina in un cinema della vostra città, scappate! Se proprio siete coraggiosi mettete in salvo le donne incinte e i bambini sotto i dieci anni. Ma scappate prima che si faccia buio in sala.
"Angel" è semplicemente il film più brutto che abbia mai visto in tutta la mia vita. (Per intenderci peggio della perla trash “Favola” con Ambra Angiolini oppure “Bambola” con Valeria Marini). La delusione è ancora più cocente visto che si tratta di uno dei registi europei più eclettici e visionari d’Europa: François Ozon (“8 donne e un mistero”, “La piscina”, “Sotto la sabbia”, “Cinque per due”).
Il film è decisamente un “vorrei ma non posso”. Basti pensare che la sceneggiatura è tratta da un libro di Elizabeth Taylor, omonima della diva: più “vorrei ma non posso” di così non si può!
Racconta l’ascesa (e il declino) di una modesta ragazzina inglese all’inizio del secolo scorso, che guadagna un notevole ed esplosivo successo come scrittrice di libri melò. Questo successo tanto desiderato e inseguito caparbiamente non la metterà al riparo dalle bruttezze e insidie della vita vera che la porteranno ad una fine triste e solitaria.
I dialoghi sono i più banali mai sentiti e raggiungono quasi l’offensivo. Può una moglie dire al marito appena tornato mutilato dalla guerra: “Su hai solo perso una gamba, mica sei morto. Domani ti compro una sedia a rotelle”?
Alcune scene sono imbarazzanti. Quando i personaggi viaggiano in carrozza lo sfondo è più finto che manco su “Via col vento”. La recitazione è eccessiva e fumettistica (l’occhio destro strizzato della protagonista nelle scene di ira è degno della pernacchia d’oro!).
Unica nota positiva: Charlotte Rampling, che interpreta un piccolo ruolo con il suo solito incontrastato magnetismo.


Voto: ZERO stelline (su cinque)

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2 Comments:

Blogger Gift Zwerg said...

Se il film fa involontariamente ridere la metà di quanto mi ha fatto ridere la tua recensione...be' io rischio e vado a vederlo!
Certo che la moglie poteva anche dire al marito mutilato di guerra:
"Dai caro, vedi il lato positivo! Ora risparmi pure, di scarpe ne dovrai comperare una sola!"

5:12 PM

 
Blogger Casa_Libera said...

premetto che non l'ho visto. Però un bel pò di persone me ne hanno parlato bene; non è che non sei riuscito a cogliere (eventuale) ironia o un progetto mal raccontato? Del resto, non so se l'hai visto, 8 donne ed un mistero (che a me è piacitoi moltissimo) poteva essere visto come una cazzata di film, un tentativo di fare un musical alla francoise o anche peggio, mentre era ironico e autosfottente... chissà...

p.s.: ma poi la Rivale l'hai accattato? e l'hai letto? e l'hai apprezzato? (il tuo silenzio però la dice lunga, trattandosi di un libercolo che si legge in un'oretta scarsa...)

2:39 PM

 

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