Ieri sera ho visto il remake di HAIRSPARY con John Travolta. Come saprete il film è ispirato sia all’omonima versione cinematografica del 1988 di John Waters, sia al musical che fu messo in scena negli anni ’90 e ispirato al film stesso. Come ho già scritto su questo blog io adoro il cinema di John Waters. Dalla prima volta che ho visto un suo film.
Avrò avuto circa 14 anni un sabato notte non riuscivo a dormire e ho acceso la TV. Su una rete locale veneta mandavano un suo film con DIVINE, non ricordo quale esattamente. Credo di non essermi mai più sentito in vita mia così contemporaneamente sia rapito dalle immagini ma anche turbato come se guardandole avessi fatto la cosa più "sporca" che avessi potuto fare! E infondo credo sia quello il suo obiettivo: metterci in contatto con la nostra parte buia, con gli aspetti di noi stessi che ci fanno paura, che ci imbarazzano e, tramite quest'esperienza, aiutarci ad accettarli/(ci)!
Nei suoi film c’è sempre l’attacco alla famiglia che viene realizzato sovvertendo quasi scientificamente valori cardine quali coesione, ordine e religione. Nelle sue contro-famiglie regna al contrario la disgregazione sistematica, la totale promiscuità anche sessuale nonché l’iconoclastia più assoluta. E musa indiscussa di questo cinema (ma forse bisogne parlare di filosofia, o quantomeno di poetica) è stata DIVINE, il travestito di 130 chili che è il vero simbolo del cinema di Waters. Ironia della sorte: Divine morì subito dopo aver girato proprio HairSpray per apnea durante il sonno. Immortalata per sempre dentro il sogno (sporco, anzi sporchissimo) che sicuramente stava facendo. Non sono l’unico a considerare Divine come un icona, e infatti cito la canzone omaggio "Divine" di Antony & The Johnsons: "Good-Bye, baby Baby, good-bye Divine, oh Divine Falling like a picture of time Oh he was the Mother of America He was my self-determined guru Myself, I hold your big fat heart in my hands And I hold your burning heart in my hands A supernova A flame on fire Shining in the darkness."
Ovviamente in questa nuova versione 2007, pur mantenendo quasi inalterata la trama, manca totalmente la follia, la perversione strisciante, il continuo ribaltamento dei ruoli della versione underground di Waters. Questo è un film per tutti, bambini compresi! Certo è piacevole, gradevole, ben girato e con una bella fotografia. Ma John Travolta non fa paura a nessuno, non scuote nessuna coscienza ma solo le chiappe (finte). Insomma negli anni ’80, in tempi non sospetti, Waters metteva in scena una vera alternativa sociale: Edna era visibilmente un uomo, travestito e sposato con un altro uomo, una finta-donnona sexy e sempre arrapata di 130 chili. A vedere quei film ti veniva veramente la speranza che ci fosse 1 altro mondo possibile, e anzi potesse essere proprio quello dei tuoi vicini di casa. In questo nuovo film del 2007, tutto è finto. La fisicità di Edna è finta, perché Hollywood ancora non accetta protagonisti over-size (ed è la vera contraddizione del film!). E’ finta la sessualità di Edna, visto che Travolta interpreta una donna. E’ finta la scenografia, tutta ricostruita. E tutto prende il sapore di una favola.
Invece devo dire che sono molto piacevoli gli stacchetti musicali, a partire dal primo dedicato al risveglio di Baltimora, la città dove il film è ambientato. Baltimora è una città del Maryland ed uno dei porti commerciali più importanti degli USA. E’ buffo che ben due tra le opere artistiche che più hanno segnato il mio immaginario (i film di Waters + i dischi di Tori Amos) siano di artisti nati proprio in quella città. Mi sa che prima o poi dovrò farci un giretto.
Voto: 3 stelline (su cinque)
Etichette: cinema
2 Comments:
a parte che ti ho scopiazzato sul mio blog, concordo al 99.9% con il tuo post sul film. Lo 0.01% riguarda il fatto che io mi sono divertito abbastanza nel vedere il film, mi veniva voglia di ballare: si, ok per il remake del remake divine la faccio io!
7:19 PM
Non vedo l'ora di vederlo il remake del remake! ;o)
11:11 PM
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