Chi mi conosce bene sa che dico sempre solo la metà di quello che vorrei dire e solo la metà della metà risulta comprensibile. Il che, lo ammetto, è una valutazione generosa delle mie capacità comunicative.

venerdì, settembre 14




In questi giorno ho avuto sotto gli ho occhi un bel di esempi su come si sia veramente sputtanato il modo di fare “comunicazione”. Alcuni esempi:



1) Campagna centro estetico “sole e forma” di Settimo Torinese! Non è per fare i bigotti (lo sapete che non lo sono!) ma è questa pubblicità è volgare per quanto è basica. Insomma è come se la fiat facesse la pubblicità della nuova 500 dicendo: “la nuova 500 corre, sempre!”. Minchia, è molto più creativa ed evocativa Maurizia Paradiso quando fa le sue televendite del “mandingo”!



2) Bhè, ieri sera mi sono sconvolto nel vedere che "le jene" avevano mandato Enrico Lucci a fare le sue interviste strampalate fuori dalla chiesa il giorno del funerale di Pavarotti. Credo che abbiamo veramente toccato il fondo. Mancava solo ci fosse in diretta la televendita di Mediashop sugli attrezzi ginnici con l'americana che dice: "vedete amici, siamo qui al funerale di Pavarotti che non aveva usato maiiii il nostro fitness pump! Compratelo adesso con la super promozione "il maestro!". Ma secondo me ci manca veramente poco. Credo che l'anno domini dei funerali-show ci sia stato con Alberto Sordi. Vi ricordate il can can di informazione(?) in merito? E infatti il funerale di Luciano Pavarotti in TV ha assicurato share di pubblico da record. E questo comporterà che ci riproveranno anche se domani ci lasciasse le penne Mazzocchetti (quello che è arrivato terzo all’ultimo Sanremo…’gnuranti!)! E' una specie di "Anche i ricchi piangono" dal vivo. Il dolore di chi stava meglio di me, mi fa sentire più forte di lui! Credo ci sia molto un sentimento di rivalsa dietro a questa riscoperta del valore dell'uomo Pavarotti.



3) Ho letto in un sito un’analisi molto interessante sulla nuova pubblicità stampa della Coca-Cola Zero. Questa estate è uscita una pagina pubblicitaria di presentazione della nuova Coca-Cola Zero. In realtà sembrava più un redazionale per riviste di settore, ma invece è stata pianificata su magazine generalisti (come da esempio “Focus”).
Ecco alcuni errori (perché non saprei come altro chiamarli):
- A destra c’è un bollo rosso con riassunta la storia di Coca-Cola company per punti: diamo per buono che tutti sanno cos'è una bottiglia PET? E quel MLD che sa tanto di report aziendale?


Prima riga: "Il suo nome è Coca Cola Zero ...” no aspetta, ma non era Coca-Cola Zero, con il trattino?


E poi è un crescendo: “... made in Usa” Cos'è Usa? Forse USA!


“..messa a punto dal dottor John Pemberton [...] che mise a punto “... uhmm una ripetizione!!!!


Cosa vuol dire poi che "Dalla sua veste classica [...] Coca Cola (allora si scrive senza trattino? O con il trattino .. mah!) diventa un oggetto da collezione rientrando nel variopinto Coca Cola style"? E' la stessa Coca Cola, intesa come bevanda nella bottiglietta di vetro, che diventa un oggetto da collezione? E come fa a rientrare nel Coca Cola style, se è essa stessa a incarnarlo?


Andiamo avanti, perchè ad accompagnare la Coca Cola Light c'è la Fanta Free e ci sono anche tante altre bevande: "tutti (intesi come prodotti) fanno parte della famoso marchio americano". Della famoso? C'è ancora spazio per i refusi nelle pubblicità di The Coca-Cola Company?E subito dopo, si parte: scopriamo così che "Coca Cola Zero" è un opportunità per soddisfare un target maschile giovane adulto, consapevole del proprio fabbisogno calorico”.Ma secondo voi, è giusto dichiarare così spudoratamente il target? E' giusto parlare di "opportunità di soddisfare un target" in una pubblicità? Per chi è l'opportunità? Per il consumatore o per Coca-Cola? Sembra proprio per quest'ultima ... Un testo così va bene in un memo interno, una presentazione, qualcosa di aziendale dove il consumatore (quello che ti dà i soldi, per intenderci) viene delicatamente chiamato target (che per carità, nel marketing è ormai giustamente d'uso comune, ma che non dovremmo dimenticare che è un vocabolo prestato dal gergo militare ... al target, di solito, gli si spara contro ... e sentire The Coca-Cola Company che parla dei suoi consumatori come target, in una pubblicità ... hmm ... ).


Subito dopo ci viene detto che è stata "Creata per un pubblico giovane" (o giovane adulto? Solo maschile o anche femminile?)
E per il gran finale: “Quindi! Nel tempo libero, ma anche in una pausa di lavoro oppure in viaggio, (due punti, non a capo, perchè uno slogan non merita uno spazio tutto suo con un cambio di formattazione o almeno un po' di visibilità,): Coca-Cola Zero, Zero Zucchero Gusto Coca-Cola".Ma ... aspetta un attimo! Il claim che usano in TV non era "Gusto Coca-Cola, zero zucchero"?



4) Chi ti manda 1 ora prima della cena un sms (!) per dirti: “Stasera non vengo”! Dai che scherzooooooo…. Sciocchino

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3 Comments:

Blogger Gift Zwerg said...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

12:52 PM

 
Blogger Gift Zwerg said...

Come la lettera di protesta alla BUENA VISTA ENTERTAINEMENT per le imprecisioni nei testi del cofanetto di "DESPERATE HOUSEWIVES" questa tua filippica contro la Coca-Cola ZERO (che ho bevuto e fa veramente schifo!) é FAVOLOSA!
IO TI ADORO!!!!! Ma...non credo vorrei mai lavorare per te! ;O)

12:53 PM

 
Anonymous Anonimo said...

la volgarita' nella comunicazione e' ormai imperante, nella comunicazione commerciale e' addirittura parossistica.....sob!wozzeck

1:24 PM

 

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