Chi mi conosce bene sa che dico sempre solo la metà di quello che vorrei dire e solo la metà della metà risulta comprensibile. Il che, lo ammetto, è una valutazione generosa delle mie capacità comunicative.

giovedì, giugno 28

Oggi sul blog di DARIA BIGNARDI, c’è un bellissimo post dal titolo “Dicevate anche voi: non sarò come mia madre?”

Eccone un passaggio:
“Molte ragazze che hanno avuto madri nervose e affannate si sono dette: «A me non capiterà. Io non sarò così stressata, io giocherò, mi divertirò e mi godrò la vita, la prenderò come viene, io non voglio avere quel tono stridulo e insoddisfatto da Regina Rossa».Le più brave forse ci sono riuscite. La maggior parte, no. In famiglia, qualcuno il lavoro sporco lo deve fare. Quello che dice «non fai il bagno perché c’è vento e poi ti viene l’otite» ci vuole. Anche perché poi, quando al bambino viene l’otite, è lei che lo porta dal medico, compra le medicine e si ricorda di mettergli le gocce tre volte al giorno. Quello che dice «mangia la frutta che non fai la cacca», quello che ogni giorno che Dio manda in terra fa la spesa e prepara la cena, quello che si ricorda di pagare la mensa e fare il regalo al compagno di classe che fa la festa, quello che se la famiglia va in vacanza deve trovare chi innaffia le piante e chi dà da mangiare al gatto. E metti la crema antizanzare, metti la crema per non bruciarti, metti il cappello che il sole picchia, e non sporcarti col pennarello che la macchia non viene via…Vi state annoiando? Anch’io. La vita delle Regine Rosse è noiosa. È un lavoro sporco, ma qualcuno lo deve fare. Se siete brave, fatelo fare a qualcun altro, e voi scrivete racconti.”

Ecco la mia risposta:
Ma cosa credi che per noi esserini che nella culla eravamo vestiti di azzurro, le cose siano state diverse? Non credi che anche noi ci siamo detti “Non diventerò mai come mio padre. Così insensibile e frettoloso. Così concentrato sul lavoro e poco sugli affetti”?!? E puntualmente poi ci si scorda dell’anniversario della moglie o si perde il saggio di danza della figlia per finire un consuntivo importante in ufficio. Ma è così rassicurante sapere che ci sarà una REGINA ROSSA che, dopo averti fatto sentire una merda, saprà perdonarti.
Insomma è un problema di archetipi, di ruoli, di secoli e secoli di luoghi comuni.
Nell’ultimo album di Tori Amos c’è una bellissima canzone “Dragon” che parla proprio del ruolo maschile e di quello femminile. La traduzione è più o meno questa:

Non dirmi che è una donna ad averti fatto questo, dolci bugie (chiaro riferimento a Eva e al peccato originale, ndr)
Mi toccasti la mano e sentii una forza - La chiamasti oscurità, ma ora non ne sono poi così certa - Solo resta ancora - Resta ancora - Perché l'asso nella manica, ragazzo, lo devi giocare - Non credere alla bugia che il tuo drago tu lo debba sterminare - Stenditi qui accanto a me, e io porgerò baci alla bestia - Stenditi qui accanto a meaccanto a me... Non dirmi che è una donna ad averti fatto questo - dolci bugie - Quando volgo lo sguardo su documenti e pagine passati - Furono antiche barbarie a battezzare quei superbi - Ora tutto è emerso, gli dei che hanno tradito
Hanno dimenticato che potere ha l'amore di una donna
Solo resta ancora Resta ancora Resta ancora...

La donna della canzone cerca, con la passione dei suoi baci, di addomesticare l'uomo drago, di mostrargli che non ha bisogno di nessuna carneficina per essere quello che è, la trovo commovente. La sua voce è rivelatoria: senza il potere fertile e risanante della sensualità femminile, non resta che la "forza" maschile, una grande forza di cui l'uomo tende a vedere solo le ombre e finisce così per scambiarla con brutalità e violenza. L'uomo superbo è invasato da questo potere, lo alimenta e lo ritorce sul mondo. E subito si assicura che il femminino sia rimosso e non minacci la sua supremazia. (sarà per questo che le REGINE ROSSE devono alzare al voce per farsi ascoltare?) Ma la donna reinstaura in questo cupo scenario la benefica cura dell'amore passionale: è così che il drago è domato, e può giacere al suo fianco. Pensateci: fin da piccoli ai bambini maschi si leggono storie di cavalieri che battono i draghi più invincibili, o che vanno oltre le leggi della fisica ridando la vita ai morti con un bacio. Alle donne invece si raccontano di principesse che muoiono per aver mangiato una mela, o ballerine che allo scoccare della mezzanotte si trasformeranno in ‘poracce! Insomma le donne crescono già con un senso di responsabilità e di realtà poco fantasiosa. Insomma sanno di non essere invincibili o eterne, ma reginette a tempo determinato. Le raccomandazioni “copriti che prendi freddo” non è altro che il tentativo della REGINA ROSSA di portare dell’equilibrio tra questi due mondi: il maschile e il femminile.

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2 Comments:

Blogger Daniel said...

Molto bello questo post.
"Dragon" a mio parere è uno dei pezzi migliori di "American Doll Posse".
Daniel

11:23 AM

 
Anonymous Anonimo said...

Mi chiedo a me che storie abbiano mai raccontato, da piccolo...
Matte, in questo post non sembri finocchio. Oddio, ci sono state piogge radioattive di cui non sono a conoscenza? Stiamo tutti mutando?! :O

9:47 AM

 

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