Chi mi conosce bene sa che dico sempre solo la metà di quello che vorrei dire e solo la metà della metà risulta comprensibile. Il che, lo ammetto, è una valutazione generosa delle mie capacità comunicative.

giovedì, febbraio 1


“Se Stasera sono qui” spettacolo di Loretta Goggi. E’ un One Woman Show. Lei l’unica regina della serata, accompagnata dall’orchestra e dal corpo di ballo. Canzoni, balletti, imitazioni, monologhi. Non è il mio genere: io a teatro ho bisogno di veder rappresentata una storia. Ma non posso negare che la signora ci sa fare. Eccome. Voto: 3 stelline su cinque.

“L’arte del Sogno” di Michael Gondry. Gondry è un genio! Che il regista fosse un talento vero, di quelli per i quali è lecito spellarsi le mani, ce lo avevano detto i suoi splendidi video. I suoi precedenti film “Human Nature” e “Se mi lasci ti cancello” ci avevano entusiasmato. Bhè, Gondry torna con un nuovo sofisticato film in cui, ancora una volta, finzione e realtà si mischiano creando vertigine. Fantastica la regia, superba la sceneggiatura, gli attori sono perfetti nella parte, battute sottili e divertenti, buffissime e sorprendenti scenografie “artigianali”. Voto: 5 stelline su cinque

“Il Grande capo” di Lars Von Trier. Anche Lars Von Trier è un genio! Che il regista fosse un talento vero, di quelli per i quali è lecito spellarsi le mani, ce lo avevano detto i suoi splendidi film precedenti. Niente da aggiungere, nel senso che faccio di tutto per dimenticarmi questo film. Per me non esiste. Non è mai esistito. E mai esisterà una “commedia” di Lars Von Trier! . Voto: 1 stellina su cinque.

“Una voce nella notte” di Patrick Stettner. Tanto ho amato il libro di MAUPIN, tanto ho detestato il film! All’inizio ho anche sperato bene: alcuni dialoghi tra il protagonista e la segretaria cinese sono riportati paro paro dal libro. Poi però c’è il tracollo, la storia viene dilaniata. Il libro si fondava sul dubbio della vera esistenza del piccolo Pete, ma qui te lo mostrano dopo 5 minuti. Hanno tolto un bel pò di roba. Scoradatevi tutta la parte relativa alla famiglia d’origine del protagonista e soprattutto la fase in cui il padre viene ricoverato in ospedale (e quindi l’analisi di quanto una famiglia possa anche essere cattiva). Per non disturbare un pubblico etero è stata eliminata la parte in cui il protagonista ha un incontro di sesso occasionale con il camionista. Però hanno aggiunto delle loro belle trovate. Hanno aggiunto ritmo con inseguimenti e fughe in corsie di ospedali, case abbandonate, quartieri etc Hanno aggiunto la suspances trasformando la psicologa in una pazza, visionaria, pericolosa e inquietante. Hanno aggiunto la morale: il protagonista viene scambiato per pedofilo da un poliziotto di quartiere (che tanto sarebbe piaciuto a Calderoli) e lo picchia di sana ragione! La cosa triste è che l’autore del libro è anche produttore esecutivo del film! Insomma -echecazzo- possibile che sia stato d’accordo con questo scempio? Voto: 2 stelline su cinque.

1 Comments:

Blogger Casa_Libera said...

La Goggi mi manca (nel senso che non ce l'ho nel mio carnet).
L'arte del sogno è un film geniale, di un genio, che fa dei video geniali ma, non concordo con te, che si avvale di un pessimo sceneggiatore. Se avesse usato lo stesso di "se mi lasci ti cancello", avrei dato anche a questo film 6 stelle su 5.
Su Il Grande Capo sono d'accordo al 100% con te sul LVT, tantè che questo film non l'ho voluto nemmeno vedere.
La voce è rimasta nella ntte: non ho letto i libro ma cercherò di vedere il film.

10:43 PM

 

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