Chi mi conosce bene sa che dico sempre solo la metà di quello che vorrei dire e solo la metà della metà risulta comprensibile. Il che, lo ammetto, è una valutazione generosa delle mie capacità comunicative.

giovedì, febbraio 16


Il mondo intero è stato invaso dall’ultimo video di Madonna: “Sorry”. Che dire? Quando ascoltai la prima volta l’album dissi che la signora era finita e sepolta. Mi rimangio tutto. Non avevo colto invece che eravamo di fronte alla sua definitiva consacrazione. Bisogna ormai chiamarla PRI_MADONNA. Non c’è che dire… chapeau!

Ma parliamo di “Sorry”. Il singolo segue il tormentone”Hung up” che ha coinvolto tutti. Alzi la mano chi non ha provato a roteare le manine come nella coreografia del video. Alzi la mano chi non si è comprato (o ha ri-tirato fuori dall’armadio) qualcosa di viola. Alzi la mano chi in colonna in tangenziale non ha alzato la radio e ha canticchiato la litania pagana di quella strega. Ebbene la signora adesso domanda scusa (sorry) in otto lingue diverse dopo aver tirato fuori il maiale che è in te.
Il video è l’apoteosi del pop(olare). E secondo me è proprio in questo che va rintracciata la fortuna spropositata di questo disco. Madonna per anni è stata l’incontrastata regina della musica, una dea distante e irraggiungibile (anche dalle mille lolite da una stagione in classifica). Impalpabile come i sogni. Inesistente ma forte come le fantasie.
Con quest’album Madonna cambia rotta. La dea si materializza: nei video non è più in qualche studio hollywoodiano ma balla a gomito con comuni mortali in un anonimo dance floor. Anche per la promozione dell’album ha tenuto concerti nei club sotto casa invece di scegliere i mega show televisivi. Madonna compare nel tessuto urbano e fa le stesse cose che facciamo noi (va nei pattini, cammina per strada, suda come nella foto). I religiosi si scoprono più credenti dopo che la statua ha pianto lacrime di sangue (ricordandogli che sono in questo mondo per soffrire). Le persone normali si scoprono più contente dopo il video di Madonna che gli ricorda che siamo in questo mondo per divertirci. E’ la stessa fede inspiegabile. Non so il perché. A questo serve il pop perfetto: buon umore, iniezioni di energia. Se ascolto “Hung up” o “Sorry”, la merda scompare. Qui si balla. Qui si roteano le pupille e il bacino. Alla faccia del carovita o della multa per divieto di sosta.
Musicalmente il pezzo lo trovo perfetto e credo farà il bis. Sapete che io solitamente ho altri gusti musicali. Meno mainstream e più indipendenti. Ma sono certo che queste stesse canzoni fatte da FISCHERSPONNER o qualche latro gruppo del ghota alterativo musicale avrebbero fatto gridare al miracolo. E’ pompatissimo, è furbo, è Donna Summer rianimata dai Daft Punk. E’ pop!
Il video è il trionfo del tamarro e la signora si trasforma da first lady della musica in una pazza scatenate che non accetta di essere alla soglia della menopausa e si lancia negli ultimi fuochi. Autoironica e divertente. Fisicamente uno schianto. Corpo definito, tonico ed elastico. Ma per essere così scattante che condimento usa per gli spaghetti: il LASONIL?

Voto 5 stelline (su 5) con lode!