Fleet Foxes - White Winter Hymnal
I blogger di tutto il mondo li avevano scoperti da tempo, e grazie al passaparola (un po’ come il Perlana degli anni 80) erano già famosi prima di pubblicare il loro primo omonimo disco: Fleet Foxes.
Un disco emozionante che porta l’ascoltatore lontanissimo dalla realtà grazie a melodie che ricordano canzoni medioevali, traditional blues, cori di montagna e il folk più tradizionale. Tutto mescolato insieme!
Diciamo che i ragazzi (perché stiamo parlando di ventenni) giocano con i nostri archetipi musicali. Ci scavano dentro e ci riportano in superficie ricordi comuni di musiche e melodie lontane che ci raccontano la nostra cultura, chi siamo e da dove arriviamo. Ma non è un disco nostalgico o che suona vecchio. E’ proprio qui la loro vittoria più grande: sono riusciti a trovare un equilibrio (precarissimo) tra musiche concrete ma oniriche, tra l’antico e il moderno.
Insomma quanto da più lontano da quello che radio e tv, si ostinano a proporre.
Partiamo subito con il dire che il pezzo “White Winter Hymnal”, con la sua struttura a capella che cresce continuamente è maestria pura. E sicuramente uno dei più bei pezzi di questo 2008 e vale già il prezzo del biglietto d’ingresso.
Per non parlare del testo così semplice ma estremamente evocativo (e dal 2° ascolto sentitevi liberi di “karaokarlo”):
I was following the pack
all swallowed in their coats
with scarves of red tied round their throats
to keep their little heads
from fallin in the snow
And I turned round and there you go
And, Michael, you would fall
and turn the white snow red as strawberries
in the summertime
Per ascoltare qualche altro pezzo andate nella loro pagina myspace: www.myspace.com/fleetfoxes
E per chi volesse farmi compagnia suoneranno per un'unica data italiana il 15 Novembre a Milano.
Voto: 4 stelline (su cinque)
1 Comments:
quando vedo il video mi commuovo
2:38 PM
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