Chi mi conosce bene sa che dico sempre solo la metà di quello che vorrei dire e solo la metà della metà risulta comprensibile. Il che, lo ammetto, è una valutazione generosa delle mie capacità comunicative.

venerdì, novembre 24


In questi giorni ho letto il libro “Una voce nella notte” di Armistead Maupin. Me lo ha regalato Marco…ovviamente!
Non conoscevo né il libro né l’autore, ma la scoperta è stata devastante. Adesso dovrò cercare tuttomapropriotutto quello che ha scritto. Pensate che uno dei miei scrittori preferiti, Christopher Isherwood, ha detto che la bravura narrativa di Maupin è pari a quella di Dickens.

La trama in breve è questa:
Gabriel Noone è un romanziere di successo che conduce da anni un programma radiofonico notturno. E' in un momento di crisi creativa. L’uomo con cui viveva da anni e di cui è ancora innamorato lo abbandona perché insoddisfatto della loro vita sessuale. Un amico editore gli manda il memoriale di un tredicenne, Pete Lomax, che racconta le violenze sessuali subite in famiglia e da altri pedofili e la sua condizione di malato di Aids. Gabriel comincia a trascorrere ore al telefono con il ragazzo, fino a considerarlo una sorta di figlio. Ma quando Gabriel deciderà di andare a conoscere il giovane, la sua vita ordinata e le sue certezze verranno messe completamente in gioco, fino a dubitare dell'esistenza stessa di Pete. Tanti indizi e il freddo cinismo di chi stà intorno a Gabriel non fanno altro che confermare che forse si tratta di un grosso equivoco, se non proprio di una truffa.

E’ un gran romanzo che affronta veramente tanti temi diversi. Al di la dell’aspetto giallo della storia, personalmente questo libro mi ha molto colpito la delicatezza con cui l’autore affronta il fatto che la nostra vita sentimentale è anche collegata alle remote vicende personali che hanno caratterizzato le esperienze infantili. I nostri affetti sono il mezzo principale di trasmissione del mito familiare che nel bene o nel male ci ha “regalato” la nostra famiglia di origine. E noi stessi diventiamo un anello di questa catena, introiettando i valori, le regole e i ruoli che i genitori ci hanno trasmesso, e poi rimandarle alle generazioni future incarnando il nostro personale modello di famiglia.
Insomma Maupin, tra le righe di questo romanzo si e ci fa una domanda: cos’è una famiglia? In questo romanzo ce ne sono tante e diverse. La famiglia d’origine del protagonista, classica famiglia patriarcale (ma solo di facciata) americana, tanto bistrattata negli anni ’70 ma che alla fine del romanzo viene riscattata e le vengono perdonate responsabilità ed errori. La nuova famiglia del protagonista formata da due uomini (e un cane). La famiglia del piccolo Pete Lomax dove i genitori naturali lo vendevano ai pedofili. La nuova famiglia di Pete: formata da un solo genitore, la nuova mamma adottiva. E poi c’è la famiglia che uno si sceglie: come fa Pete che sceglie Gabriel come papà che sperò farà vacillare i pregiudizi sulla paternità gay e sulla genuinità di ogni suo affetto. Insomma il libro ribadisce che la famiglia è un’entità in trasformazione ed è veramente in cattiva fede chi si ostina a riconoscere un solo modello come riferimento.

Voto: 5 stelline (su cinque)

3 Comments:

Blogger Casa_Libera said...

ommmmiiioooodioooooooooo l'ha fatto! ha cambiato argomento!! eh no, matt, troppo presto. Tra calibro 22, pistolini, dj vips notturni nelle cave e viaggi in treno ho appena iniziato questo viaggio. Ho appena assaggiato il sapore delle vostre vite!
Aridamme quarche cossa, dai...

p.s. stai cambiando a vista d'occhio (oops, di cursore!)

p.s. 2. domani compro questo libro, mi hai intrigato

p.s.3 smack

11:44 PM

 
Blogger Umberto66 said...

Io purtroppo non ho il tempo e la costanza, in questo momento, per mettermi a leggere un libro, però l'hai descritto così interessante che l'ho preso subito per il mio ragazzo. Se per caso volessi indicarmi altri libri del genere che valga la pena di leggere, mi faresti un grande favore. Umberto

9:04 AM

 
Blogger Marco said...

hello everybody!

in effetti questo libro ha dato uno scossone anche a me nel periodo in cui l'ho letto (diciamo divorato!). Maupin negli States è uno scrittore di culto, e non solo tra i gay. Comunque se vi piacerà questo bellissimo libro provate anche i successivi 3: I Racconti Di San Francisco. Si tratta di racconti pubblicati dagli anni Settanta su vari quotidiani dell'area di San Francisco e poi raccolti dall'autore molto tempo dopo su libro. I primi due sono molto carini e scorrono piacevolmente. Il terzo forse è il meno interessante.... PS: In effetti il mio fidanzato ha cambiato pericolosamente tematica nel suo blog. E' evidente che sono diventato argomento di serie B... Sigh :-(

12:27 PM

 

Posta un commento

<< Home