Chi mi conosce bene sa che dico sempre solo la metà di quello che vorrei dire e solo la metà della metà risulta comprensibile. Il che, lo ammetto, è una valutazione generosa delle mie capacità comunicative.

martedì, novembre 14

Stamattina sono stato svegliato da un sms del mio amico Fabio che diceva: “Non ho visto la mia soap preferita da diversi giorni…mi aggiorni a colazione?”. Nonostante la sua solita verve, ha centrato esattamente lo spirito di questo mio nuovo risveglio. Marco mi ha chiesto di definirci fidanzati. Certo non cambia nulla, se non che anche adesso che lo so “solo” scrivendo mi viene la pelle d’oca alle braccia e mi si inumidisce di sudore la fronte.
Io lo sapevo che lui era il mio fidanzato, l’ho saputo subito. Anche se domani dovesse scappare con il postino, io mi conosco e so che un trasporto del genere non mi capiterà per molto molto tempo. Lui resterà il mio fidanzato. Ma adesso lo siamo agli occhi di tutti. Adesso nello sport nazionale per eccellenza di dire “chi stà con chi” : il suo nome stà a fianco al mio. Senza ma e senza se. E’ cose primordiale e totalizzante provare certi sentimenti per qualcuno. Tutto il resto, anche quello che prima poteva essere la tua stessa ragione di vita, adesso è declassato alla funzione di “accessorio”. Anche i pastori, come i marinai e come i commessi viaggiatori, sanno che c'e' sempre una citta' dove esiste qualcuno capace di far loro dimenticare la gioia di vagare liberamente per il mondo.
Anche questo week end è stato bellissimo. Avevo così tanta voglia di stare con lui. Ma non è stato solo l’attrazione a essere mantenuta come da aspettative. Ma le affinità, le piccole cose, gli stessi interessi a rendere quest’uomo così unico, ed è stato per merito loro che le settimane passate non si sono rilevate un fuoco di paglia. Con questa sensazione di piena soddisfazione e condivisione, nasce spontanea la voglia di costruire e alimentare il rapporto. Certo dobbiamo conoscerci bene altrimenti si finisce per irrigare un prato con l'acqua che servirebbe per un vaso o il contrario. Però ho sentito al volontà di entrambi di volerci conoscere a fondo, senza nascondere niente e senza scappare. "L'amore ci chiede di essere un po' più coraggiosi, un po' più generosi e un po' più flessibili di quanto ci farebbe comodo essere. Amare significa vivere sul filo del rasoio più di quanto ci piacerebbe fare". Il fatto di smussare gli angoli dei nostri caratteri, di aiutarci a vicenda, di sopportare e accettare eventuali difetti, la volontà di mostrarci senza filtri a tutt’oggi ci appare la base del rapporto, non meno importante dell’attrazione fisica o della parte ludica o divertente dei nostri week end.
E ‘ proprio la possibilità di realizzare il sogno di appartenerci totalmente, che ci rende così piacevole la nostra relazione.

Certo siamo diversi. Io sono insicuro su tutto, lui è più deciso. Io ho bisogno di chiedergli mille volte al giorno se è felice, se mi vuole bene, se va tutto bene. Scherzando ha detto che sono come i bagli pubblici dove bisogna firmare ogni volta che viene igenizzato. Si è vero: ho bisogno di saperlo, di esserne certo fino al midollo, di essere rassicurato.
Ma se penso a quanto mi è venuto naturale mettermi in gioco e lasciarmi andare mi sorprendo di me. Io che non mi lasciavo coinvolgere da nessuno o rincorrevo sempre e solo chi non mi voleva forse, anche per avere la sensazione di poter sempre scegliere, di non perdere nemmeno uno dei mille treni di passaggio. O quanto meno, mi creavo l'illusione di lasciare aperta qualche porta. Adesso il mio treno è partito, prossima destinazione Napoli per il nostro primo week end fuori porta. E già vorrei attaccare all’ultimo vagone tante lattine vuote di Coca light che tintinnando sulle rotaie dicano a tutto il mondo che il treno dell’amore di Marco e Matteo è partito. Il tram numero sette per il paradiso, come canta JENS LEKMAN in cui racconta dei tram che si sono dovuti prendere (o perdere) fino ad arrivare al momento giusto per il tram n° 7 to heaven.

I'm walking, I'm walking in your tracks
Millions have turned backs
Fifteen heart attacks, later
Tram number one is full of fun
Tram number two is couchie coo
Tram number three has misery
Tram number four knocks at your door
Tram number five, I'm still alive
Tram number six, I think I'm fixed
Tram number seven
Tram number seven to heaven

4 Comments:

Blogger Alec said...

Ah, ma guarda. Allora qualcuno ha il coraggio di fidanzarsi.... che cosa curiosa! Ancor più curioso il fatto che lo si dica, seppur con qualche scossone. Pensavo che per cose del genere, potessero addirittura squalificare un concorrente dal proprio reality show.
Carissima sister, ti partecipo le mie congratulazioni. Tu ce l'hai fatta, sufraggetta per tutte noi, ancora stagnanti sul pelo della risaia, a masticare il fango del "ci stiamo frequentando". Alcune di noi dicono che è perfino meglio. Poverine, hanno perso il senno in qualche ingorgo semantico... perdonale.
E mentre il tuo tram number seven va a tavoletta, che quasi mi investe mentre torno a casa con le sporte dell'Ecu (sì, sono io delle due la sorella chip.. ok?), voglio dirti che per quello che hai scritto, mi pare che tu non sia più daltonico. Mi pare anzi che i colori, quelli che contano, tu li veda chiaramente tutti: uno per uno. Ti abbraccio.

10:48 PM

 
Blogger Casa_Libera said...

il fidanzatino d'italia! ben venuto nel club, ti auguro di raggiungermi e doppiarmi! I presupposti ci sono tutti: diversità ma affinità di carattere, di atteggiamento, di relazione. E' l'ingrediente principale del successo di una coppia. Ora andate pure a Napoli, ma organizzate presto un we a Roma, Doral B&B vi aspetta ed io muoio dalla curiosità di conoscere il formaggio che ha catturato il topolone...! :-)

11:08 AM

 
Blogger Casa_Libera said...

vero, vero, una foto, una foto!! magari dei due piccioncini insieme...

9:44 AM

 
Blogger Alec said...

Ah.... io l'ho visto, io l'ho visto, cicca cicca cicca! Non vi preoccupate, sono proprio una bella coppia... (già ufficialmente fidanzata, tzsè!)

10:34 AM

 

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