Chi mi conosce bene sa che dico sempre solo la metà di quello che vorrei dire e solo la metà della metà risulta comprensibile. Il che, lo ammetto, è una valutazione generosa delle mie capacità comunicative.

venerdì, giugno 9

Oggi durante la pausa pranzo sono finito a mangiare i soliti panini in un anonimo baretto di periferia. Quando sono arrivato alla cassa per pagare il mio pranzo, la barista si è abbassata gli occhiali sul naso, mi ha lanciato un’occhiata storta e mi ha detto “Mangi troppo velocemente. Non mastichi i bocconi. E poi cerchi di mandare giù tutto con una Sambuca o una grappa. Fa male, sai?”.
Lo so! Ha ragione! E’ stata poco delicata (e un po’ inopportuna), ma ha ragione da vendere.
Infatti adesso sono qui con i miei soliti crampetti la pancia gonfia gonfia, e l’impellente bisogno di far uscire aria da uno dei miei tanti orifizi.

Incurante del fatto che io, dopo averla ringraziata per la premura, cercassi di cambiare discorso, la barista mi ha anche spiegato che se si mangia velocemente, si finisce per mangiare più del necessario, perché occorre del tempo (circa 20 min) affinché il segnale della sazietà sia elaborato dal cervello. Paradossalmente si mangia troppo se si sta poco a tavola e il giusto quando ci si sta il tempo giusto.

Chissà perché lo faccio? Forse perchè mi devo “negare” il piacere del pasto, e renderlo solo un atto necessario. Forse perché cibarsi lo giudico un po’ una perdita di tempo rispetto a tutte le altre mille cose che vorrei/dovrei fare.

Comunque domani ho paura che quella simpatica barista mi faccia trovare sul tavolo un “masticometro”, come nella foto.

1 Comments:

Blogger Casa_Libera said...

da quel che so di te sei frenetico in ogni cosa che fai... perchè non nel mangiare? :-) anche io sono speedy gonzales a tavola con problematiche simili alle tue. Io però ho una teoria per quanto mi riguarda (senti un po' che mi sono inventato....).
Quando sono stato concepito ho passato i fatidici nove mesi nella panza di mammà; capita... Bhè, non ero solo. Per tre/quattro mesi il mio spazio vitale è stato condiviso con un vermone grasso e peloso (no, non ero io) il cui nome scientifico è Taenia Solum, meglio conosciuto come "verme solitario". Solo quando se ne sono accorti l'hanno eliminato ed io ho ricominciato a mangiare da solo. (Non facciamo illazioni: hanno eliminato il verme, non me; quindi io non sono il verme cresciuto!). Ma non basta.
I primi giorni di allattamento
sono stati funestati da una mastite delle tette materne, Tralascio i dettagli poco carini, basta che tu sappia che i primi 10 giorni della mia vita nel mondo reale ho potuto nutrirmi poco e niente perchè ciucciavo ma non sucavo (elegante come figura, no?)
La morale? Ho sofferto la fame nella pancia e fuori dalla pancia per cui nella mia mente il cibo mi manca sempre, c'è sempre qualcuno o qualcosa che mi impedisce di mangiare, ergo appena c'è del cibo di fronte a me lo devo ingurgitare tutto e subito!
Mica male come giustificazione, no? ;-)

10:47 AM

 

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