Chi mi conosce bene sa che dico sempre solo la metà di quello che vorrei dire e solo la metà della metà risulta comprensibile. Il che, lo ammetto, è una valutazione generosa delle mie capacità comunicative.

lunedì, maggio 29

Sabato sera sono rimasto a Bologna e, per l’occasione, ho deciso di provare un locale gay cittadino che ancora non avevo visto e di cui avevo tanto (positivamente) sentito parlare: il RED.
Era meglio se andavo a provare l’esperienza di fare l’homeless per una notte alla stazione Termini!
Era l’atmosfera del locale in se a infastidirmi, a rendere il tutto un po’ inutile e banale.
Secondo me una visita in locali come questi, può far decidere ad un bisex di diventare definitivamente etero. Dovrebbero fare una joint-venture con il Vaticano.
Mi sarei veramente sentito meno a disagio se fossi stato in un sex club in mezzo a un branco di maschioni pelosi nerboruti, stivalati, fasciati di pelle ma a culo scoperto, che entrano ed escono da una darkroom strafatti di popper. La famosa (e gloriosa) sotto cultura gay!
Invece no c’erano solo ragazzetti: vestiti a modino con la camicetta stirata, che ascoltano solo musica pop, che ti guardano da lontano facendo i timidi, che si muovono in branco. Lo so di essere snob, lo sono sempre stato! Ma per stà massa di ragazzini che ho visto l’essere gay non ha lo stesso valore che ha per me. Entrambi amiamo fare sesso con ragazzi (probabilmente qualcuno ce lo siamo pure fatti entrambi). Però io sono un trentenne che lavora, ho la mia casa e il sesso non mi piace farlo in dark room che puzzano! Ma a quanto pare quelli sono gusti opinabili visto che c’era un gran via vai (forse avevano il naso chiuso dall’allergia…).
Ma per me essere gay significa anche ascoltare un certo tipo di musica un po’ più ricercata (sono un electroclash-addict). Io mi eccito sessualmente a scoprire nuovi dischi e a parlarne in stile carboneria. La musica al RED era veramente imbarazzante (per me) ma esaltante per loro!
In quanto gay mi aspetto anche un certo gusto nell’arredamento e nella proposta complessiva di un locale. Mi spiegate cos’erano quei “cubi” con mezzo asse centrale per una fantomatica lap dance. Manco Canelle o Gegia ci sarebbero salite per scherzo! Però le due tarantolate a petto nudo (che si dimenavano seguendo il ritmo di chissà quale musica dentro la loro testa) c’erano eccome!
A questo punto le possibilità sono 2: non sono gay o sono diventato vecchio di colpo. Era come se fossi andato nel più grande locale hip hop del bronx, e una volta dentro mi accorgo di essere l’unico bianco, di detestare il rap e non avere mezzo chilo di gioielli al collo e il cavallo dei pantaloni alle ginocchia!
Insomma io cosa centro con la gente che frequenta il RED che più o meno è la stessa che andrebbe ad un concerto di “Jem e le Holograms”?
Ma infondo chi è causa del suo mal pianga se stesso: la stessa sera al CASSERO (il mio punto di riferimento bolognese) c’era un dj set della stella nascente dei dance floor tedeschi: dj fengari. E li avrei speso 8 Euro, al RED ne ho spesi 13! Per i prossimi sabati, fate i vostri conti…..

1 Comments:

Blogger Casa_Libera said...

Insomma Mat, se mi fai sti discorsi tu che di anni ne hai una trentina, che ti devo dire io che ne ho una decina in più? Mi chiudo in casa e butto la chiave nel water? Potrei dirti che l'età non è un fatto anagrafico ma mentale ma direi solo una mezza verità. Anche se in questo caso ci sta tutta. E' capitato anche a me di sentirmi inopportuno in determinate situazioni ma il più delle volte era un mio atteggiamento di difesa... certo il più delle volte per trovarmi a mio agio ho dovuto adeguarmi allo stile del posto dove mi trovavo; l'alternativa era andare via (cosa che a volte ho fatto). Della serie "bere o affogare"!

11:34 AM

 

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