Sono tornato da LONDRA portandomi via una bellissima sensazione dentro. Non si è trattato di una semplice week end da turista, ma di un viaggio "vero", che era cominciato ancor prima di salire sull'aereo. Infondo è stato un viaggio sognato, immaginato, costruito, studiato, atteso, evocato. Un viaggio che nasce da suggestioni lontane, letture, racconti, fantasie, desideri… che finalmente si compie. Chiara, la mia compagna di viaggio anni fa per Natale mi aveva regalato la guida “Inghilterra del Sud” e, come fosse ieri, ricordo quando mi disse con gli occhi pieni di verità: “Vorrei tanto andarci con te”.
La nostra amicizia in questi anni è sicuramente cresciuta e più di una volta ci siamo detti che siamo i rispettivi fratelli che non abbiamo avuto (per lei) o come la avremmo voluto avere (per me).
Avevamo bisogno di questo viaggio per crearci una mondo parallelo, uno spazio tutto nostro lontano dal resto del “nostro solito” mondo, in cui potessimo veramente dividere la “nostra” cameretta, fare le cose insieme tornando (come capita SOLO in vacanza) bambini, arrivando ad essere veramente il fratello e la sorella che, chissà per quale scherzo del destino, non siamo diventati. Credo fosse questo il bisogno che ci ha portato a Londra. Ogni viaggio comincia per una necessità. Per questo viaggiare è una necessità della specie umana ed animale, che ha bisogno di “migrare”.
Resteranno per sempre impresse nella mia memoria le risate e le continue discussioni ironiche mentre passeggiavamo. Le nostre divergenze si appianavano mentre ci si dirigeva verso un caffè (meglio se Starbucks), senza doverci fermare per discutere – “Entriamo?”, “Aspettiamo?”, “Decidi tu”, “Proviamo da un'altra parte?”. I Caffè di Londra ci allettavano con qualcosa che va ben oltre la promessa di una bevanda calda: ci facevano sentire parte della città e ci consentivano di vederla sfilare davanti a noi.
Londra nel mio immaginario sarà esattamente come ce la descriveva la nostra guida “lonely planet”, assolutamente unica… come sempre! Ecco alcune chicche:
“..come sono soliti dire i tassisti londinesi: se ti stanchi di Londra ti stanchi della vita”.
Oppure parlando del ristorante Orso “la cucina è eccellente e i camerieri sono assurdamente belli”.
Ancora: “Londra è una città sicura e probabilmente il momento in cui più vi sentirete prossimi ad una rapina sarà quando affronterete i prezzi esorbitanti delle varie zone turistiche”.
Il ritorno: non è mai semplicemente un ritorno. Tutti i veri viaggiatori lo sanno. Se il viaggio resta un’esperienza di cambiamento, allora chi torna non è lo stesso di chi è partito.
Un viaggio ti mette di fronte all’evidenza che esiste un’alternativa possibile alla tua vita, che si può essere più “sereni” proprio come quando si è in viaggio. E allora stamattina ho fatto colazione in casa, con la mia nuova tazza comprata da STARBUCKS, con il mio nuovo the inglese e non al bar, in piedi come un cavallo come l’avrei sicuramente fatta prima di partire. Sono piccole cose ma che aiutano a ricreare quell’atmosfera positiva che, durante le vacanze, ci appare come magica e irripetibile.
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