Chi mi conosce bene sa che dico sempre solo la metà di quello che vorrei dire e solo la metà della metà risulta comprensibile. Il che, lo ammetto, è una valutazione generosa delle mie capacità comunicative.

lunedì, aprile 10

Sabato sera sono stato a casa della mia amica Patrizia e abbiamo fatto le due a forza di compilare i test delle riviste.
Tra i tanti risultati uno mi ha fatto riflettere. Secondo i risultati di un test di “PSYCOLOGIES”, io sarei assolutamente insoddisfatto del mio aspetto, tanto che sarei pronto ad un intervento di chirurgia estetica.

Li per li ho fatto una risata ma poi ieri durante il viaggio tra Padova e Bologna ho ripensato a quanto effettivamente mi piaccio o pure no. Chi mi conosce sa che ho un’autostima pari allo zero e avrà già capito la risposta scontata. Però mi sono fermato a bere un caffè al Mottagrill e mi sono guardato intorno. Sarà che era domenica, sarà che la primavera aiuta, sarà che c’erano le lezioni in corso ma sono rimasto sorpreso della bellezza italica. Vi assicuro che mi sono messo buono buono in un angioletto e ho guardato il via vai di persone. Ho visto donne splendide, veramente in gran spolvero di trucco e parrucco. Per compiacere ai loro uomini, per i quali l’aspetto fisico probabilmente conta molto, molte donne si trasformano in top model. Ho visto Giselle mangiarsi un Icaro e Claudia Schiffer in fila per un decaffeinato. Anche i look erano curatissimi: io mi ricordavo che per una gita in macchina fuori porta ci si metteva tuta ginnica e maglietta larga. Io ho visto solo donne stritolate da jeans e vestititini stra-aderenti, e tantissimi uomini in giacca, anche ragazzetti tredicenni che ancora non riescono non sanno come è fatta una donna (o un uomo, a seconda delle preferenze sessuali).

Un po’ lanciato su questi ragionamenti una volta uscito dall’autostrada ho fatto caso ai negozi che incrociavo sulla mia strada. Parrucchieri contro panetterie: vincono i primi 5 a 2. A proposito di bene necessari!