Chi mi conosce bene sa che dico sempre solo la metà di quello che vorrei dire e solo la metà della metà risulta comprensibile. Il che, lo ammetto, è una valutazione generosa delle mie capacità comunicative.

lunedì, marzo 27

Giovedì scorso il mio papà è morto!

"Ti passerà..." mi viene ripetuto in questo periodo. Ma è un clichè.
Perdere il papà significa che la vita ti cambia per sempre. Il dolore finisce, ci saranno altre persone, ma il vuoto non sarà mai colmato. Come potrebbe?
L'unicità di qualcuno che è stato così importante tanto da rimpiangerlo, non viene annullata dalla morte. Il buco che ho nel cuore ha la sua forma, e nessun altro può colmarlo del tutto. Perchè dovrei desiderare che lo facciano?
Ho pensato molto alla morte in questo periodo, al fatto che è definitiva, ma il ragionamento rimane sempre a mezz'aria. Uno dei due non ha ancora concluso perchè l'altro se ne va? E perchè lo fa senza preavviso? Anche la morte dopo lunga malattia è senza preavviso, cosa credete?

Il momento per il quale ci si è preparati con tanta cura ci assale all'improvviso. Le truppe hanno fatto irruzione dalla finestra e hanno rapito il corpo e il corpo non c'è più. Il giorno precedente, mercoledì scorso, un anno fa di questi tempi, il mio papà c'era e adesso non c'è più! Perchè no? Adesso che è il momento per diventare adulto, la morte ci riporta alla logica confusa di un bambino:
- Perchè ieri e non oggi?
- E dove sei tu?
- I morti ritrovano la pace, al di là del fragore del mondo?
- E che pace sarà per noi?

Niente che io possa fare cambierà le cose. Ha avuto lui l'ultima parola.
Le contrazioni allo stomaco che ho provato al funerale sono passate, e così il dolore sordo.Il ricordo adesso mi fa girare un pò la testa, un senso di vertigine come per una sbronza di spritz.
Tutte le cose che abbiamo fatto! Se qualcuno mi avesse detto che questo era il prezzo da pagare avrei accettato. E insieme al dolore e alla confusione arriva il riconoscimento. Ne valeva la pena. L'amore ne vale la pena.

2 Comments:

Blogger Casa_Libera said...

l'ho provato 11 anni fa, in maniera repentina e dolorosa. Non è passato mai, si è solo assopito. però, e non è una frase di circosatanza, il dolore della perdita di mio padre è la sua presenza. non puoi dimenticare chi hai amato ed oggi non c'è più, ma resta la sua presenza con la quale puoi parlare, confrontarti, sentirti protetto. è vero, è un interlocutore muto, non senti il suono delle sue risposte ma, te l'assicuro, il senso di quello che ti avrebbe detto non ti mancherà.

4:42 PM

 
Anonymous Anonimo said...

Il dolore per la perdita di un genitore non ti abbandona mai....Ho perso mio padre più di 7 anni fa e ancora non me ne rendo pienamente conto...Ti ritrovi a piangere all'improvviso e non riesci a smettere,è un dolore che diventa dolore fisico e come se ti tagliassero un arto! Ho amato mio padre così tanto ch edopo la sua improvvisa scomparsa non sono più stata in grado di amare! Ogni giorno ti chiedi se domani tutto questo dolore ch eti porti dietro sarà minore e invece ogni giorno ti stringe il cuore ogni giorno aumenta di intensità e tu non puoi farci niente! Ti chiedi come farai a vivere con tutto questo dolore...Non eri preparato, non si è mai preparati eppure succede..La morte ti entra in casa e tu non puoi impedirgli di portarti via la persona amata! Come vorrei tornare indietro come vorrei averlo ancora vicino! Tutti dicono che i tuoi cari ti sono sempre vicini io invece non riesco più a sentirlo, credo di aver dimenticato il suo odore, l'odore della sua pella, il peso delle sue carezze, il calore dei suoi abbracci, il tono della sua voce come vorrei poter riavere tutte queste cose solo per una volta ancora!Vorrei che stanotte mi venisse a trovare almeno nei miei sogni che mi parlasse che mi dicesse che è fiero di me che vorrebbe ancora essermi vicino che vorrebbe tornare che ci ama ancora tutti come 7 anni fa! Rivorrei indietro al mia vita di prima!

10:37 PM

 

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