Chi mi conosce bene sa che dico sempre solo la metà di quello che vorrei dire e solo la metà della metà risulta comprensibile. Il che, lo ammetto, è una valutazione generosa delle mie capacità comunicative.

venerdì, gennaio 20


A grande richiesta ecco la continuazione semi-seria del post di ieri. Ci eravamo lasciati al “suo-di-lui” SMS che diceva:
“Domani ho una giornataccia. Domani sera starò a casa a guardare la TV.”
Io rispondo:
“Immagino che il grande fratello abbia più appeal di 1 thè a casa mia a litigare su ufo ed x-files. Come biasimarti?”
Lui risponde:
“Anche questa supposizione è abbastanza attaccabile. Devi sapere che non ho nemmeno la tv in camera. E del grande fratello faccio tranquillamente a meno”
Io rispondo:
“hai un gran talento a focalizzare l’attenzione nei particolari poco importanti. Non hai colto invece la frustrazione.”
Lui risponde:
“Già è davvero così…e pensare che vivo nella convinzione di essere abile a raggiungere il cuore delle questioni. PS: di quale frustrazione parli?”
Io rispondo:
“ Ma ci sei o ci fai? Ecco il cuore della questione: avrei voglia di vederti e mi sarebbe piaciuto che anche tu ne sentissi l’esigenza… possibilmente urgente e totalizzante. Infondo devo sempre essere eccessivo io, o no?”
Lui risponde:
Mi dispiace ma a me non puoi chiederlo… Gli estremi non fanno parte di me e ne rifuggo…starti vicino mi costa molta energia. Vai assunto in piccole dosi. Tra noi può esserci solo l’amicizia intesa come tale. E questo lo dico solo ora che ti conosco un po’…”

In tempo di intercettazioni telefoniche compromettenti mi rendo conto che questa è veramente poca cosa. Comunque di fronte a questo epilogo ho bisogno di due cose:
1) SAGGEZZA POPOLARE: ecco spiegata l’immagine scelta per oggi.
2)VOSTRI COMMENTI: ma sono veramente difficile, eccessivo e per starmi vicino ci vuole veramente così tanta energia che, per produrla, tra qualche mese Bush dovrà fare una guerra anche in IRAN?