Chi mi conosce bene sa che dico sempre solo la metà di quello che vorrei dire e solo la metà della metà risulta comprensibile. Il che, lo ammetto, è una valutazione generosa delle mie capacità comunicative.

mercoledì, settembre 13


Mi stò crogiolando in questo ultimo scorcio di estate. E’ un periodo strano, confuso. Mi sembra di essere ancorato qui e ora. Non riesco a vedere ad un palmo dal mio naso. Dal punto di vista professionale il fatto che il mio unico cliente, la TIM, stia per essere venduto non fa presagire niente di buono per l’anno prossimo. Il mio bello della palestra non mi caga pari. A me appare (ovviamente) ancora più bello nonostante, dopo Mikonos, sfoggi degli occhiali con montatura bianca che solo una con il gusto di Loredana Bertè potrebbe comprare con l’intenzione di regalarli all’altro virtuoso di Elton Jhon.
“l’amore è un cacciatore e del suo gioco noi siamo la preda. Maledetto sia il suo gioco. Come si può può essere preda quando le regole cambiano continuamente?” – jeanette winterson “Scritto sul corpo”
Passerà! Lo so. Lo dicono i cliché. E lo dicono i miei amici. E lo dicono milioni di canzoni e di libri.

L’altro giorno ho sentito mio nipote dopo il primo giorno di scuola ed era un po’ giù. Mi sono reso conto che gli ho chiesto con un tono di sufficienza e normalità se fosse giù perché qualche amichetto lo aveva preso in giro a scuola. Lui ha glissato e mi ha detto di no. La sera tornando a casa in macchina ho pensato che per anni le prese in giro a scuola (ricordatevi che io balbettavo) sono state il MIO vero e UNICO problema. Tutto girava intorno all’accettazione che ho sempre inseguito. E adesso? Sono diventato esattamente come quegli adulti che all’epoca non mi capivano. Quello che per anni ho vissuto come un dramma, ieri l’ho liquidato come fosse solo una spiacevole seccatura, un contrattempo che ci fa al massimo alzare le spalle. (Ps. Ricordarsi di recuperare un minimo di dignità umana agli occhi di mio nipote!)
Ecco, forse un giorno penserò a “maglietta gialla” con questo stesso diverso trasporto. Chi lo sa?

Però almeno in questi giorni ho scoperto il disco giusto per questo periodo: “Riviera” dei Fitness Pump. Questi ragazzi sono italianissimi, e la riviera che ha ispirato il titolo è quella di Rimini. Cosa di dire di questo disco? Avete presente la canzone dei Baustelle “I provinciali”? Ecco nel ritornello quella canzone recita: “Morire la domenica / Chiesa cattolica / Estetica anestetica / Provincia cronica.”. Ecco se togliete la parola “Chiesa”, avete la descrizione del mood del disco: morire di provincia, tipo a cattolica”.
Melodie indie pop moderne (sulla scia degli Amari) e testi delicati e semplici. Di fondo c’è sempre la malinconia, il disincanto, la disillusione che si sono incancreniti.
Quale disco migliore in questo periodo per me? Nella canzone “PUM PIN PAN” cantano: ““La notte qui sulla riviera è il momento perfetto per guidare verso il mare calmo e con i finestrini chiusi e abbandonare desideri”
La canzone “RIMINI” può essere considerata “il mare d’inverno” degli anni 2000, “Il mare d'inverno è un concetto che il pensiero non considera. E' poco moderno, è qualcosa che nessuno mai desidera”; nell’estetica più moderna e più diretta dei Fitness Pump diventa: “A Rimini non gliene frega niente delle gente dentro ai bar il 29 agosto, che piove. Sempre.”
Disco perfetto da ascoltare i primi di Settembre, disco perfetto per somatizzare una forte delusione per un amore estivo. Il nome della band ricorda quello dell’attrezzo per sviluppare gli addominali. Hanno ragione. La tristezza e la rabbia inespressa si somatizzano nello stomaco e la pancia diventa una fortezza che raccoglie tutta la nostra energia negativa. Pensate a quel malessere che si traduce in mal di stomaco quando si hanno forti preoccupazioni ?

Voto: 4 stelline (su cinque)

PS. Se lo trovate nei negozi (altrimenti chiedetelo, con tono irritato) costa solo 5 Euro. In ogni qui, nel loro sito ufficiale, potete scaricare due pezzi dal nuovo disco.