Chi mi conosce bene sa che dico sempre solo la metà di quello che vorrei dire e solo la metà della metà risulta comprensibile. Il che, lo ammetto, è una valutazione generosa delle mie capacità comunicative.

mercoledì, agosto 2


Come le ragazzine comprano il cd di Lee Ryan solo perché lo trovano figo ( e spero sia per questo), anch’io la settimana scorsa ho comprato un cd solo perché attratto dal cantante di un gruppo: “The magic numbers”.
Avevo visto il video di “Love is a game” su MTV l’anno scorso e il pezzo mi era entrato subito in testa, lo canticchiavo continuamente, mi aspettavo di sentirlo in radio e in tv. Insomma un tormentone. Ma siccome io sono snob, non potevo comprare un cd partendo da un pezzo così mainstream, così sfacciatamente riuscito da diventare un jigle! E poi c’era lui: una voce dolcissima ma autorevole…non so se mi spiego! Maschio ma vulnerabile. Deciso ma tormentato. Un mix di emozioni dentro un corpo e un musetto da manuale: un vero figo.
La scorsa settimana da Ricordi mi trovo in super offerta il loro omonimo disco d’esordio e lo compro, convinto di godermi più il booklet che non la musica. Ebbene: sbagliavo, si tratta di un gran disco! Arrivo in ritardo ma questo cd dovrebbe essere inserito tra i 10 the best del 2005.

La band è una sorta di nuovi Abba anni 2000: due maschietti e due ragazze, coppie di fratelli tra l’altro. Romeo “il figo” (voce solista e testi, chitarra, piano e banjo) e Michele Stodart (basso, tastiere, cori), nati a Trinidad ma cresciuti a New York; Sean (batteria) e Angela Gannon (voce, melodica) che arrivano dalla più anonima Acton, Massachussets.

A vederli sembrano essere il manifesto della “rivincita dei nerds”: grassottelli, un po’ sfigati e “arrangiati” nel look e nel trucco&parruco, timidi e impacciati negli atteggiamenti. E poi il fatto di essere accompagnati dai rispettivi fratelli e sorelle li rende così assolutamente autentici e anti-rock che è tutto un programma.

Il disco mi stà entusiasmando. E non è uno dei miei soliti dischi tristi e malinconici. Che sia l’estate o il (segreto) innamoramento per il cantante ma mi sto appassionando a queste composizioni fatte di controcori giocosi daaa diii da daaa, battiti di mani stile gita scolastica, chitarre elettriche retrò, un gusto folk semplice e smaliziato.
Il sound va a scomodare, rendendone omaggio, una serie di grandi nomi (Jhon Lennon, Burt Bacarach, Prefab Sprout, Mamas and Papas, Beach Boys ), ma nonostante sia evidente questa maniacale e manieristica continua ricerca alla citazione non è mai pesante o sgradevole. E inoltre non sono cloni, sia chiaro! Hanno una loro forte personalità, soprattutto nel timbro delle voci! Melodie pure che stregano, atmosfere e temi lontani dalla musica giovane e di moda . Romeo Stodart, il leader del gruppo, è un talento del pop inglese che non si cura del passare del tempo e crede che la musica per durare deve rispecchiare il meno possibile i suoi anni. Un disco impregnato di ottimismo, delicata poesia e grandi emozioni. Musica di facile ascolto ma non stupida, arte pop senza tempo.

Candidati ai Brit Awards 2006 con una nomination come Gruppo Rivelazione dell'Anno (nel 2005, giudicati dalla rivista Mojo "Miglior Band dell'Anno" e una nomination per loro al Mercury Music Prize). Insomma bisogna tenere gli occhi puntati su di loro … e per me non sarà difficile!

E a quanti di voi stanno già pensando di scrivermi dicendomi che Romeo è grasso…bhè state attenti. Il presentatore inglese di Top Of The Pops; il povero Richard Bacon, ignaro della loro suscettibilità, ha presentato il gruppo utilizzando la parola ‘grasso' all'interno della sua descrizione. Il gruppo ha immediatamente posato gli strumenti e lasciato il palco dirigendosi, senza alcuna spiegazione, verso i camerini nei quali si sono barricati. Poco dopo hanno pubblicato un comunicato sul loro sito che recita: “Vogliamo scusarci con tutti coloro che sono rimasti delusi dalla nostra non esibizione al TOTP di domenica. (Credeteci, anche noi siamo molto delusi). A causa di alcuni umilianti e spiacevoli commenti pronunciati dal presentatore durante l'introduzione, ci siamo sentiti in dovere di alzarci e andare via. Era un giorno importante per noi e sarebbe dovuto essere molto speciale”.

QUI potete scaricare alcuni pezzi tra cui "the mule" che inizia con alcune fantastiche domande: "Quante volte mi devi chiamre la mattina prima che mi svegli? E quante volte dovrò guardare le altre ragazze prima che mi molli? E quante altre volte dovrai sempre criticare quello che fai?"