"Un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, infermità, nulla". Voglio partire da questa struggente frase di Cesare Pavese. Che dice tutto di come ci si può fare male con l’amore, di come ci si possa sentire disarmati. Sia che sia la vittima o il carnefice, sia che si lasci o si sia lasciati.
Sembra scontato, ma non lo è. Ci sono milioni di canzoni che parlano di amori che finiscono. Abbiamo visto tantissimi film e abbiamo letto un sacco di romanzi su questo argomento. Eppure quando capita non è mai così semplice e definitivo. Ci sono sempre i “ma” e i “però” che rendono la scelta sempre difficile e l’impressione, alla lunga, è che nessuna scelta sia quella giusta.
E allora si va in confusione, non si riesce a capire cosa si vuole o se, magari, lo si è già trovato, ma non lo si sa riconoscere.
Tanto per essere chiari: la confusione è tutta mia. Lo riconosco. Marco invece mi ama, e me l’ha dimostrato in ogni momento. Sono io da un po’ che sono andato in crisi, accompagnata dall’insonnia e dal mal di stomaco costante.
La crisi nasce da un mio calo del desiderio. All’inizio pensavo si trattasse solo di un momento di stanca, sperando fosse normale in una coppia. Poi però ho affrontato il fatto che le mie aspettative e il mio immaginario su Marco, lasciava il posto alla vera natura di Marco che via via conoscevo meglio. Più ci avvicinavamo spiritualmente, da parte mia diminuiva la passione. Più Marco diventava “coccoloso” e più dimostrava di volermi per come sono, più mi irrigidivo sessualmente.
A quel punto comincio a sentirmi “diviso”: da una parte per la prima volta mi sento in un rapporto paritario, ma dall’altra sento che la passione non lo è. La cosa mi rende nervoso, mi sento in difetto e inadeguato perché non ho il trasporto che dovrei. E allora mi sono fatto travolgere dall’ansia perché so che non potevo continuare a negargli l’amore che si merita.
Io lo so che il problema stà nella mia testa. Per me c’è ancora quel nodo da sciogliere: per me il concetto di amore è legato a struggimento, attese e delusioni e forse anche a vere e proprie mortificazioni. Sono cose che ci portiamo dentro da quando eravamo bambini. Sono le mie esperienze più intime che mi hanno fatto diventare così. Alla fine si considera “anormale” che la vita possa scorrere serena, senza drammi. Visto che il comportamento di Marco non dava spazio a nessun dubbio, è il mio stesso corpo a crearsi i disagi. Come gli ho scritto in una mail qualche giorno fa: “Vorrei solo fossimo degli ottantenni, senza l’ansia del sesso e del futuro”.
Ecco la confusione che c’è nella mia testa. Tutto il contrario di tutto. Lo amo o no? Voglio continuare o no? La cosa si può risolvere o no? Ad ogni domanda un momento mi sembra che la riposta sia “si”, ma il momento la risposta è “no”, in modo altrettanto deciso. Ecco perché non mi va di parlare con nessuno di voi in questo periodo e non rispondo alle vostre telefonate e ai vostri messaggi. Cosa dovrei dirvi? Quello che non so!?! Mi sento così stupido e ogni discussione non fa altro che incasinarmi ancora di più i pensieri. Vorrei solo dormire, e invece manco quello riesco più a fare. Portate pazienza.
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27 Comments:
... vabbè, però l'abbraccio, prima o poi te lo potrò dare? senza fare domande e senza sguardi che incutano ansia... :-) è solo che oggi (giornata scarica al lavoro) ho avuto tempo per me e quindi anche per i miei amici e quindi anche per te, e mi sono chiesto "chissà che combina?"; ma niente telefonate, giammai mi scappi la domandina che poi mi è "scappata" via sms... vabbè, sto scrivendo di me per non cadere nella tentazione di scrivere di te! rinnovo l'abbraccio però.
4:50 PM
Caro la mia pazienza con te è infinita, non farti venire l'ansia da prestazione di amicizia!!!!
Ti voglio bene
Thermos upremo
5:21 PM
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
9:34 AM
Leggendo quello che hai scritto mi sono riconosciuto, ho rivisto i perchè del naufragio delle mie relazioni sentimentali più importanti.
Mi piacerebbe parlarne con te, quando avrai tempo e voglia, non per il “mal comune mezzo gaudio” ma per cercare di capire un po’ meglio quei perché.
Un abbraccione, intanto.
9:35 AM
anca mi te vojo ben, e mi fa piacere ripetertelo!
nella vita, diamo spazio anche agli errori...
misstake
10:17 AM
Amico mio,
cosa posso dire?
Avevo capito cosa stava capitando, forse perchè ti conosco un pò o forse perchè siamo come fratelli? ;-)
Matteo, che Marco ti ama davvero lo vedrebbe anche un cieco. Io l'ho visto nelle poche occasioni in cui sono stata con voi. La tranquillità però deve nascere dentro di te e putroppo noi, per quanto bene ti vogliamo (tanto), possiamo solo essere spettatori della tua crescita...nel mio caso magari uno spettatore che interrompe ogni tanto per dire la sua, se me lo permetti.
Sono d'accordo con te quando dici che il nostro passato ci condiziona, ma è anche vero che il futuro fa altrettanto se glielo concedi. Lo dico per esperienza personale e tu sai di cosa parlo. Di relazioni altalenanti che ti fanno perdere fiducia in te stessa, nel futuro e negli uomini, di genitori divorziati, di mille relazioni fasulle intono a noi che ci fanno dubitare della stessa esistenza dell' Amore. Quando, però, incontri la persona giusta BISOGNA lasciarsi andare e FIDARSI. Non c'è altro modo, davvero. E' un' auto-imposizione. Parlandone con Marco fino allo sfinimento, piangendo e provando e riprovando e così che abituerai il tuo cuore al cambiamento. E' così che ho fatto io e non è stato sempre facile. Domenico è stato molto bravo e paziente...o semplicemnte mi ama, tutto qui. Come fa Marco con la sua tranquillità, costanza e normalità.
Se è questo quello che vuoi davvero, cioè un amore sincero e profondo, devi combattere per capire e risolvere. DEVI insistere e lo devi fare per te e per lui, per voi.
La confusione che hai in testa non sparirà standotene da solo, è con Marco che devi stare.
Tu scrivi: le mie aspettative e il mio immaginario su Marco. Ma la realtà com'è? Cos'è che ha più peso? la tua fantasia o la realtà di come davvero è Marco?
Tu mi hai insegnato che la perfezione non esiste, che le proiezioni che creiamo non contano. Che quello che conta davvero è la sincerità, l'onestà e l'amore che una persona ci può dare ogni giorno. Proviamo a cambiare la prospettiva: non dovrebbe essere la sempre più profonda affinità spirituale e guidare una relazione e non certo quella fisica?!? Quella fisica/sessuale cambia nel corso della vita ed avrà un peso sempre minore, ma quella spirituale no, quella sarà sempre il perno della vostra relazione.
Il fatto che non dormi mi fa pensare...stai combattendo dentro di te. Ed è un bene, ti opponi a ciò che senti non essere giusto. Perchè non farlo al fianco di Marco? Perchè non condividere con lui ogni momento, sensazione, pensiero, dubbio, perplessità, paura. Lui è anche un amico, il migliore, che ti può capire. Voi due , insieme, potete trovare il modo e la strada per la tua serenità. Davvero, io credo fermamente che il tuo isolamento sia sbagliato. Puoi allontanarti da noi magari, ma non da lui. Ricordi , Matte, la mia promessa il 29 Settembre : "nella buona e nella cattiva sorte, per tutti i giorni della nostra vita". Se scegli una persona è per sempre e di momenti di crisi e di difficoltà ce ne sono sempre ma non puoi chiuderlo fuori, no? SE fosse capitato a lui non vorresti esserne parte?
Se devo io rinuncio a sentirti e a parlarti, ma prendi la macchina e vai da lui questo fine settimana e lascia che lui passi la notte insonne insieme a te...è il suo ruolo, non glielo togliere. Non è la tua battaglia, ma la VOSTRA.
Ti adoro.
Adesso se vuoi puoi rispondermi di farmi i fatti miei ma tanto ti voglio bene comunque!
Besos ( a te e a Marco)
10:56 AM
Io posso scriverti qualcosa che forse può farti capire quello che prova Marco. Il mio contesto è diverso, sicuramente alla base della mia situazione ci sono dei problemi ben diversi da quelli che stai vivendo tu ed avendo letto qualcosa del mio blog lo sai, comunque il fatto che io e il mio ragazzo non facciamo l'amore o comunque del sesso o comunque delle coccole o comunque un qualcosa che sia un contatto fisico-affettivo da più di un anno è la realtà e non è facile da affrontare e da sopportare. E' lui che si sottrae al contatto, che non lo cerca, che non dimostra nessun interesse di questo tipo verso di me. Sono circa nove mesi che non mi fermo più a casa sua e che non dormiamo più insieme, per vari motivi che non sto qui ad elencarti. In più di un'occasione mi sono lamentato della cosa, ma non è servito, anzi. In più di un'occasione ho chiesto di vederci per stare insieme, minacciando che sarebbe stata l'ultima volta che l'avrei fatto. Non è servito. So che mi vuole bene e io gliene voglio tanto, ma credo che il nostro rapporto si sia trasformato in un rapporto fraterno, di assistenza e supporto che, se mi hai letto, è stato inevitabile. Di sicuro entrambi abbiamo sbagliato qualcosa. Fino a poco tempo fa quando andavo a casa sua per dargli una mano, quando me ne andavo mi prendeva la disperazione ed era inevitabile piangere perchè per l'ennesima volta non mi sentivo desiderato, perchè lui si sottraeva a qualsiasi approccio, a qualsiasi coccola - oddio qualche volta no - perchè non dimostrava di avere i miei stessi desideri, di toccarlo, di baciarlo, di fare di più. Ora ho paura di aver perso anch'io questa esigenza, questo desiderio e non ho nemmeno il coraggio di affrontare la cosa con lui. In più in questo momento ho dei casini sul lavoro e non voglio complicarmi la vita di più cercando di chiarire le cose con lui. Comunque mi ha fatto e mi fa molto male vedere, sentire, provare sulla mia pelle i suoi no. Ci sono dei motivi, anche comprensibili e legittimi. Ma se mi vuoi bene, perchè non vuoi stare con me? E' difficile da accettare. Già scrivendo queste cose mi vengono gli occhi lucidi e il groppo in gola. Non sono in gradi di dirti quello che sia meglio fare, non lo sono nemmeno per me, e l'unica cosa che mi permetto di consigliarti è quella di parlarne con Marco, comunque di stargli vicino, forse lui saprà come aiutarti o forse scatterà qualcosa in te che ti farà capire cosa fare. Ma forse non c'è da fare nulla, forse basterà aspettare di capirsi. Io sto aspettando il mio click. Un saluto da Umberto66
12:26 PM
matt che dire?? che io ti voglia bene è un fatto che non si sottopone ad un pubblico di critici per sentirsi riconosciuto e anche il fatto che sono coglione in questi fatti "d'amor".. per la questione sonno .. allora passa da me quando vuoi e ti addormento con una delle mie noiose conversazioni... almeno quello posso farlo!!! altro che tigna tormentosa!!! ghghghghghg
altergo vincenzo
1:08 PM
come ti capisco.
anche per me amore é strazio.
quale la chiave non lo so.
non tollero la "nudità" coatta che deriva dall'intimità mentale con una persona che si ama.
la domanda é: la preclusione é ereditata o imposta?
si può cambiare?
io ci sto provando,
in bocca al lupo
2:26 PM
Bello sto blog.. sono capitato qui x caso. Mi sono ritrovato in parecchie cose, specie in quest'ultimo post. Mi ha ricordato una delle ultime storie che ho avuto, la più lunga e importante. Dopo cinque anni mi sono accorto che ero sempre io ad iniziare a fare l'amore, mi sentivo rifiutato anche se lui mi amava tanto, ne abbiamo parlato per mesi e anche nel dialogo ero io quello che prendeva l'iniziativa, ma senza che alle parole seguissero i fatti. Alla fine quando lui si è accorto che doveva fare qualcosa, mi aveva ormai perso.
7:28 PM
Jimmy, bel post! può risultare triste, ma reale! e la vita va avanti comunque, anche se si fanno errori!
10:58 AM
ma avete visto che sole splendido? dal finestrone a parete del mio ufficio ci si affaccia sul cortile di una piccola corte col frutteto.. la barchessa.. e adesso è tutto illuminato dal sole pomeridiano.. mi fa fare pace con la mia ansia!
alterego vincenzo
3:54 PM
te voe altro del sole par calmare ea to ansia...
4:05 PM
... oggi ho riletto il tuo post, e l'ho letto a maurizio. leggendolo a voce alta e cercando di spiegare a maurizio quello che so di te, per "giustificare" certe tue affermazioni e per fargli capire quello che volevi dire (o forse quello che io credo tu volessi dire...), ho riflettuto sulle tue parole e mi sono tornate in mente le prime conversazioni che abbiamo avuto, quando venivi a roma e trovavamo, per il piacere di farlo, il tempo per bere un bicchiere di vino insieme. Bene, la cosa che mi colpì di te - e che oggi ho ritrovato in questo post - era la tua necessità della sofferenza, la tua convinzione che la vita senza drammi non fosse vita. Queste cose, mi ricordo, erano oggetto di quasi tutte le tue conversazioni, ti raccontavano, ti descrivevano, erano il matteo che conobbi. Quel matteo che a un certo punto diradò le visite, perse i contatti (ci furono anche giorni tristi per te e la tua famiglia) con me e poi quasi sparì. salvo riapparire, ma dovrei dire apparire, un bel giorno come una persona diversa. non migliore nè peggiore di quella di prima, solo differente. ti eri innamorato e stavi vivendo una nuova avventura. i tuoi discorsi erano diversi, anche se ascoltavi la stessa musica struggente; il tuo sguardo era più luminoso, anche se i tuoi occhi continuavano a cercare qualcosa nel cielo lassù; il tuo sorriso era più deciso. insomma un matteo uguale a sè stesso ma diverso, anche nei discorsi che facevi. poi ti ho perso di nuovo, ma ti ho letto.
ed ho continuato a vedere il matteo nuovo e solare, quello che ha scritto delle cose bellissime sul suo blog e che in un post del 14 aprile ha scritto:
"E proprio in un giardino di Praga ti ho detto di essere felice, tanto. Ed era vero! La mia felicità è fatta di piccole cose: parlare per ora di una canzone, scherzare su noi stessi e sui nostri difetti, avere voglia di fare o non fare le stesse cose. La mia felicità è sentirmi sicuro perché tu hai il senso dell’orientamento che io non ho. La mia felicità è sapere di doverti convincere ad andare a mangiare in quel posticino preciso che ho letto sulla guida e che mi ispira tanto. La mia felicità è la voglia di cambiare tutte le mie vecchie abitudini incancrenite e che pensavo cementate nel mio carattere. La mia felicità è che ogni giorno il tuo sguardo mi sembra il più magnetico tra tutti gli sguardi. La mia felicità è immaginare che a Praga ci torneremo da vecchi, dopo una vita passata insieme. La mia felicità è non avere paura di questa felicità, ma per una volta avere la sensazioni di meritarmela. Un po’ come Praga si meritava e vive la sua nuova libertà!
Bene, amico Matteo, dove sei adesso? Io sono ancora convinto che te la meriti, la felicità.
11:21 PM
Prendo spunto da questo post per fare una piccola riflessione, o forse per rigirare il coltello nella piaga, ma come amica mi sento di dirti quello che penso. Penso al tuo modo di gestire le amicizie, tra apparizioni e sparizioni, tra un incontro intenso seguito da telefonate a cui non rispondi.. Sei tu a gestire i rapporti, a decidere quando ci sei e quando non ci sei. Sei tu a decidere come ci sei, se di persona o con un post sul tuo blog, da lontano. Come amica, da tempo ho imparato ad accettarti per come sei e prendere quello che dai (che comunque per me è tanto dal momento che sei una persona speciale), ma credo che questo tuo modo di vivere i legami (o meglio di fuggire dai legami stretti) ti possa mandare in crisi in un rapporto di coppia. Non chiederti se ami Marco, perché sinceramente non credo che sia questo il problema. Chiediti piuttosto perché ti siedi sempre vicino all’uscita di sicurezza, perché hai sempre così bisogno di sentirti libero di non esserci.
Thermosupremo
10:49 AM
Mamma mia come fa tutta questa gente ad avere qualchecosa da dire, sempre qualchecosa da dire, fai così, non fare così, non chiederti di, chiediti se... Ti capisco matteo come mai tu non voglia sentire nessuno! L'unica cosa che io provo è: CAZZO CHE ROGNA... QUESTA SI CHE E' UNA ROGNA..
Tanta baci pesce
alberto
1:04 PM
per misstake!!! senti da che pulpito si parla di ansia!!! uauauauaaua
alterego vincenzo
1:28 PM
hai ragione alberto
Matteo, chiudi sto blog e fatte un giro in sauna!!
e porta anche el vince!!!!
ps: fammi sapere quando vai che vengo anche io
3:14 PM
hai ragione alberto
Matteo, chiudi sto blog e fatte un giro in sauna!!
e porta anche el vince!!!!
ps: fammi sapere quando vai che vengo anche io
3:14 PM
mmm, non conosco alberto e misstake e quindi non se scherzate o dite sul serio. Di certo qualcuno che fa gli dice cose serie (!) e qualcuno che skazza ci vuole per il nostro Matt.
4:26 PM
scusa misstake, se vai a fare la spesa all'alì mi prendi la maionese? (sto blog mi sa che potrebbe servire anche a questo)..
buon carnevale a tutti!!!!
alterego vincenzo
4:40 PM
ti va bene la patina x scarpe???
10:23 AM
si ma testa di moro!!!
11:10 AM
ce n'è una nuova alla testa di c___o :))
11:14 AM
Grazie mat per il tuo commento sul mio blog....e prendo spunto da questo per uscire dal mio silenzio riguardo alla tua vicenda sentimentale , non voglio darti consigli di nessun genere,voglio solo dirti che ti capisco che ho passato le stesse identiche cose , ma uguali uguali, con il mio piu' grande amore , che tu conosci benissimo, forse meglio di me per certi aspetti, ho fatto di tutto per venirne fuori come sai, e come sai vedi bene come e' andata a finire.Una cosa mi auguro per te di non dire e vivere la parola fine , di un rapporto, se esiste e vivi la parola amore. Se tornassi indietro non mi sentirei con dubbi, incertezze, paure,non mi metterei in discussione solo perche' il desiderio fisico sembra opposto a quello del cuore, dell'anima,dell'esperienza di vita.Recedere mi ha portato a cambiare vita ,ma anche a perdere qualcosa di troppo importante.Ho lottato , fatto terapia ,sperimentato tutto...ma non e' piu' come prima.Ama , ama comunque, accetta chi ti ama e accettalo comunque.Se invece il calo di desiderio e' la consapevolezza che indica ancora uan strada da percorrere , un nuovo pezzetto di te da sperimentare,un passo verso una meta e una meta' che tu puoi prefigurare, anche se idealmente, allora vai libero,lascia libero....solo questo ti preserva da tutto il dolore del mondo che stai soffrendo.Ti abbraccio anche io.Wozzeck di splinder
1:32 PM
ho letto con attenzione e molta emozione quello che hai espresso e anche tutti i commenti che sono stati fatti.
per esperienza ci sono passata e la sofferenza è immensa soprattutto perchè "manca la certezza di fare la cosa giusta"...o almeno così credevo, nel dolore di quello che stavo vivendo.
ora penso che il tutto è raccolto in un'istante...è in quell'istante che ci si innamora di una persona...non un'anno prima..non un mese dopo...ed è nello stesso istante che tutto può cambiare...l'importante è non avere rimpianti per qualunque scelta si faccia....
l'istante di una vita..tutta la vita in un istante!!!
TAIBA
4:52 PM
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