Chi mi conosce bene sa che dico sempre solo la metà di quello che vorrei dire e solo la metà della metà risulta comprensibile. Il che, lo ammetto, è una valutazione generosa delle mie capacità comunicative.

mercoledì, febbraio 4

Questa è la continuazione del post del 15 Dicembre. Mi è stato fatto giustamente notare che da come è stato scritto sembrerebbe che di fronte al fatto che "il mio ex" dormisse nell’albergo a 50 metri da casa mia e non me lo avesse detto, io sia riuscito a reagire con freddezza e diplomazia. Mi è stato fatto notare che da come ho scritto sembrerebbe che "il mio ex" è stato un mostro insensibile e io un anima candida ferita da un sordo dolore. Per dovere di cronaca devo dirvi che non è andata così, ma credo che conoscendomi nessuno lo avesse immaginato.
Quella sera ero furioso. E come spesso capita quando suono furioso sono tutto preso dalla mia furia. Le gocce di xanax non bastano a frenare il sangue che mi va alla testa e mi fa diventare istintivo e incontrollabile. Ero furioso perché mi sentivo evitato, messo da parte, nascosto. E come fanno i bambini per attirare l’attenzione: urlano, combinano disastri, fanno rumore. E io ammetto di essermi comportato da bambino. Sono capitato al locale e non ho manco gli lasciato il tempo di dire nulla accusandolo subito di essere un ipocrita nel venirmi a salutare visto che non mi aveva chiamato. Gli ho rinfacciato di comportarsi esattamente come si fa agli aperitivi milanesi in cui saluti con calore anche chi, fuori dal locale, faresti finta di non vedere per strada. Ma il peggio di me l’ho dato quando ci siamo rivisti sotto l’albergo dove dormiva con il suo amico. Ho fatto la classica scenata per attirare l’attenzione di cui mi ero sentito privato. Gli ho anche detto che avrebbe fatto meglio a spostare la macchina perché non so se durante la notte sarei riuscito a frenare l’istinto di scendere a rigargliela. Insomma non immaginatevi solo deluso e ferito. Ma immaginatevi cattivo, ingestibile e sopra le righe. Non mi sono saputo trattenere, sono esploso. Avrei voluto riuscire ad anestetizzare la delusione che mi scorreva nelle vene, disinfettare la ferita che bruciava, sopprimere quel disarmante senso di sconfitta. Non ci sono riuscito. E ho supero la misura. L’acqua che è passata sotto i ponti avrebbe dovuto purificare qualcosa che neanche io so cosa, rendere leggero un dolore indistinto, dare vigore ad una possibile e decantata indifferenza. Certe volte invece mi sembra che tutta quell’acqua se ne stia lì a ristagnare senza essere nemmeno capace di evaporare al sole. Così arrivo ad odiarmi io stesso quando devo dare conto di reazioni come quella avuta quella sera.
Due settimane fa ho cercato di scusarmi con lui che, credo giustamente, mi ha detto che dopo quella serata non ha voglia di parlare con me. E come biasimarlo? Mettendomi nei suoi panni per un attimo riesco anche a sentire il fastidio che può provare nei miei confronti. Già di suo non è riuscito a mantenere i legami con nessuno dei suo ex: non gli piace, lo disturba, gli fa fatica, non è in grado. In più se l’ex sono io che è solo un inquisitore di tutto quello che fa, dice e pensa: per il suo carattere sono sicuramente uno da evitare. Ed è il cane che si morde la coda: più lui mi evita, più io divento inquisitore e cervellotico cercando di capire il perché e il percome. Probabilmente abbiamo ragione entrambi. Ma la ragione non è mai una. Ma se una tregua precaria regge tra Israele e Gaza, spero un giorno potrà esserci anche tra di noi.

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2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Matteooooooooooooooooooo basta parlare di un 50enne sedentario in crisi di mezza età che ha bisogno di svago con ragazzini giovani. Ti prego bastaaaaa! Bastaaaa stare chiuso in casa! Da quando non esci un venerdì sera? o un sabato sera? E' stata una merda lui o sei stata una merda tu? Ma chi se ne frega! Poi mi pare chiaro che nella sua vita non c'è posto per te. Hai avuto posto finchè è durata. Poi basta. Ti farà incazzare ma è legittimo da parte sua. Se poi mi confermi che è anche un copione già visto anche con i suoi ex... non c'è speranza! Da quando non ti chiama per sapere come stai? Mi hai detto che anche quando l'hai chiamato piangendo poi non ti ha ri-chiamato. Cosa vuoi fare per attirare la sua attenzione? Farti venire un cancro o tentare il suicidio? Che avendo capito il tipo non farebbe altro se non spaventarlo e allontanarlo. E non cadere nella trappola di dirti che basterà lasciare passare del tempo perchè le cose si aggiustino. Se non gli sei mancato nei mesi successivi alla rottura, quando anche la vostra quotidinità gli è venuta a mancare, non succederà tanto meno tra qualche mese quando sarai stato sostuito da questo qualcuno che lo diverte più di te, che lo rilassa più di te, che lo gratifica più di te, che reputa più intelligente/simaptico/sexy di te! Perchè caro devi accettare il fatto che se con te stava meglio sarebbe tornato! Gli hai dato ampio spazio per poterlo fare. Non lo ha fatto? Bhè perchè non ti vuole e non ti reputa la persona giusta per lui. Ha trovato qualcuno che ai suoi occhi E' MEGLIO DI TE! Devi fartene una ragione! Basta! Hai perso! Ma ai miei occhi (che non sono i suoi) rimani quello di prima. Anzi meglio. E anche questo post lo conferma. Ti metti in gioco, ti mostri, chiedi scusa, non ci nascondi le tue debolezze.
Con stima, Fillo

1:05 PM

 
Anonymous Anonimo said...

Mi unisco a Fillo, anzi gli faccio il coro ad ogni sua parola, anzi te lo dico ancora più forte...perchè forse non bastano mai tutte le volte che te lo sei sentito dire: Basta Matt, mettitela via, è andata come doveva andare..fra di voi non funziona...e alla fine è il corso e ricorso della vita. Un abbraccio. C_stò

5:36 PM

 

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